Murakami dichiara bancarotta su Instagram: “La mia società è fallita per il Coronavirus”
Takashi Murakami, uno degli artisti internazionali più affermati al mondo, ha dichiarato bancarotta in un video su Instagram ai suoi due milioni di followers. “Con l’improvviso arrivo del Coronavirus la mia società è alla bancarotta” ha raccontato. “Sono uno sciocco essere umano per il quale felicità è pensare ai sogni di fantascienza dell’infanzia”.
L'artista internazionale Takashi Murakami dichiara bancarotta. Ad annunciarlo è lui stesso in un video di quindici minuti su Instagram. Una delle più ricercate star dell'arte contemporanea è finito in bolletta, dunque, motivo per cui ha deciso di raccontare sulla sua pagina social (dove è seguito da più di due milioni di persone) la storia "spaccacuore" relativa alla crisi economica che lo sta travolgendo. E che lo ha costretto a sospendere alcune delle sue produzioni, in particolare il lungometraggio di fantascienza "Jellyfish Eyes Part 2 Mahashankh" su cui era al lavoro da quasi un decennio.
Alla base della catastrofe finanziaria di Murakami il flop di Jellyfish Eyes Part One, che era uscito negli Usa e in Giappone nel 2013 e non era stato un gran successo dal punto di vista finanziario. Tuttavia, pur di portare a termine il successo, l'artista giapponese aveva continuato a finanziare lo sviluppo della seconda parte del suo film, nel tentativo di portare a termine e realizzare il suo "sogno da bambino":
Con l'improvviso arrivo del Coronavirus la mia società è alla bancarotta. Forse avrà un effetto catartico sugli spettatori vedere la storia del fallimento dello stupido Murakami. Per dirla in breve, sono uno sciocco essere umano per il quale felicità è pensare ai sogni di fantascienza dell'infanzia.
Murakami è uno degli artisti più affermati al mondo, di recente ha collaborato con stilisti come Louis Vuitton, Virgil Abloh, Comme des Garçons e Supreme e a progetti con Billie Eilish,Kanye West e Pharrell Williams. Nel 2019 aveva fatto parlare di sé per il divorzio con la sua storica galleria, la Blum and Poe che lo aveva rappresentato fin dagli inizi della sua carriera negli anni Novanta. Nonostante il successo di questi anni, Murakami aveva comunque guadagnato la fama di essere uno spendaccione, motivo che oggi lo ha portato letteralmente sul lastrico.