Mozia non fu scoperta dai Fenici, gli archeologi: “Segni di civiltà preistoriche”
Mozia non fu scoperta dai Fenici, prima di loro fu abitata per secoli da popolazioni preistoriche. Quindi, contrariamente a quanto si è sempre pensato, Mozia è stato un po' il Nuovo Mondo della civiltà fenicia, luogo dove coloro che si credeva fino a oggi fossero i fondatori dell'isolotto nel trapanese, crearono una civiltà all’insegna dell’inclusione e della contaminazione con i popoli indigeni che già da sei secoli abitavano nell’isola.
La clamorosa scoperta è venuta fuori dopo la pubblicazione di un recente studio "Landing of Motya", a seguire l’ultima campagna di scavi effettuata dagli studenti dell’Università La Sapienza di Roma coordinati dal professor Lorenzo Nigro in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani.
16 anni di ricerche per scoprire tracce della preistoria
Secondo quanto emerso dagli scavi e ricerche complessivamente durate quasi 16 anni, sono diverse le novità rispetto alla storia dell'isola di Mozia, nel trapanese, meta ogni anno di migliaia di visitatori e turisti. La prima notizia di un certo rilievo è che Mozia, all'arrivo dei fenici, era abitata da popolazioni preistoriche.
Infatti, la campagna di scavi ha rinvenuto segni della presenza di insediamenti preistorici datati dal 1.650 al 900 a.C. Il che significa che non è stata affatto fondata dai Fenici, nel senso che quando questo affascinante popolo vi giunse l’isoletta era già stata abitata.
Mozia, gli scavi dell'americano che produceva liquore
Mozia fu un'antica città fenicia, sita sull'isola di San Pantaleo, nello Stagnone di Marsala. L'isola si trova di fronte alla costa occidentale della Sicilia ed appartiene alla Fondazione Whitaker. Agli inizi del ventesimo secolo, infatti, l'isola fu acquistata da Joseph Whitaker, archeologo ed erede di una famiglia inglese che si era trasferita in Sicilia per produrre il liquore marsala. Fu Joseph Whitaker a promuovere i primi scavi archeologici, dal 1906 al 1929.