Mosaico di Caligola trafugato nel dopoguerra torna in Italia: “Era in una casa a Manhattan”
Il mosaico perduto di Caligola torna a casa. Finalmente, dopo una querelle durata anni, la preziosa opera è stata esposta al Museo Nazionale delle Navi romane di Nemi, in provincia di Roma. Nel 2017 fu annunciato il suo ritrovamento nell'appartamento di un antiquario a Manhattan e restituito dalle autorità statunitensi al governo italiano, che attraverso il ministro Dario Franceschini annunciò il ritrovamento del mosaico, finito dall'altra parte dell'oceano assieme a diversi beni archeologici provenienti da scavi clandestini o frutto di furti avvenuti nel nostro Paese. L'opera, intanto, era divenuta di cittadina italiana residente negli Usa e venne sequestrato dal procuratore distrettuale di New York sulla base delle prove fornite dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale italiani. La notizia della presentazione del mosaico trafugato, e poi restituito all'Italia, campeggia anche nella home page del New York Times.
Nei giorni scorsi, l'opera ha fatto ritorno a Nemi ed è stata illustrata da Massimo Osanna, nuovo direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, dal generale di brigata Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Alberto Bertucci, sindaco di Nemi, e Daniela De Angelis, direttrice del Museo delle Navi romane di Nemi.
Il mosaico in marmo romano con porfido e serpentino risale al II secolo d.C., faceva originariamente parte della pavimentazione di una delle due navi da cerimonia dell'imperatore Caligola, affondate nel lago di Nemi. Le navi furono rinvenute nei fondali del lago durante una campagna di scavo archeologico condotta tra il 1928 e il 1932. Il reperto fu affidato al Museo delle Navi romane di Nemi, dato alle fiamme dai nazisti nel 1944. Successivamente, nel dopoguerra, il mosaico fu trafugato.