Morto Vladimir Bukovsky, addio a 76 anni allo scrittore internato dai sovietici
Se ne va un "eroe leggendario" secondo il New York Times. Che annuncia la morte, all'età di 76 anni, di Vladimir Bukovsky. Scrittore russo, dissidente del regime sovietico, noto soprattutto per il suo attivismo politico anticomunista, morto domenica scorsa a seguito di un attacco cardiaco a Cambridge, nel Regno Unito. Ricoverato all'ospedale Addenbrookes, lo scrittore anticomunista è deceduto in seguito a gravi problemi di salute che lo avevano afflitto negli ultimi anni. A dare l'annuncio, dopo il quotidiano newyorchese, una nota sul sito vladimirbukovsky.com.
Bukovsky, dissidente nell'URSS anni Settanta
Vladimir Konstantinovich Bukovsky era nato il 30 dicembre 1942, negli anni '60 e '70, era diventato una figura famosa del movimento dissidente nell'ex Unione Sovietica. Scrittore e attivista per i diritti umani, Bukovsky ha trascorso un totale di 12 anni in prigione in URSS e, dopo essersi stabilito all'estero, ha trascorso gli ultimi quarant'anni lottando contro i regimi oppressivi nel suo paese natale.
Per la CIA è stato un eroe contro Mosca
Bukovsky divenne famoso nell'era studentesca. Nel 1963, fu arrestato per possesso di letteratura proibita. Le autorità sovietiche lo internarono in un ospedale psichiatrico, nel 1967 fu nuovamente arrestato e condannato ai lavori forzati per tre anni. Dopo la liberazione, nel 1971 e un'ennesima condanna, nel 1976, Bukovsky fu espulso dall'URSS e si stabilì nel Regno Unito, dove scrisse un'autobiografia "To build a castel", che divenne un bestseller internazionale. L'ex storico e analista della CIA Richard Pipes ha dichiarato:
Vladimir Bukovsky era un notevole dissidente in Unione Sovietica e all'estero, un uomo che ha coraggiosamente identificato e criticato le politiche totalitarie dell'amministrazione di Mosca. Dovrebbe rimanere nella sua memoria come un vero eroe.