Morto Toni Negri, tra i maggiori filosofi del ‘900: addio al “cattivo maestro” che fondò Potere Operaio
È morto all’età di 90 anni Toni Negri, uno dei maggiori filosofi del Novecento. Si è spento nella notte a Parigi. La notizia è stata data dalla compagna, la filosofa francese Judith Revel, e poi confermata anche da altri suoi allievi e amici sui social network, tra cui anche la figlia Anna, che su Instagram ha condiviso una foto col padre e la scritta "Grazie".
Chi era Toni Negri
Negri, nato a Padova il primo agosto 1933, è stato fra i più importanti teorici della sinistra extraparlamentare e fondatore di Potere operaio e Autonomia proletaria. Protagonista nei movimenti che hanno caratterizzato l'intero dopoguerra fino a oggi, finì anche in carcere vittima del "teorema Calogero" il 7 aprile del 1979 insieme a centinaia tra intellettuali e studenti, guadagnandosi così l'appellativo di "cattivo maestro". Fu accusato di aver partecipato ad atti terroristici e d'insurrezione armata.
Assolto, venne poi condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato (Bologna). Fu eletto nel 1983 alla Camera dei deputati con il Partito Radicale, usufruì dell’immunità e uscì di prigione.
Decise poi di espatriare in Francia dove beneficiò della dottrina Mitterand. Nella capitale francese insegnò all'Università di Parigi 8, la Sorbona, l'École Normale Supérieure e il Collegio Internazionale di Filosofia. Nel 1997, dopo un patteggiamento, tornò in Italia, dove scontò una pena fino al 2003.
Il libro che l'ha reso famoso nel mondo è Impero (Rizzoli, 2002), scritto in collaborazione con il filosofo statunitense Michael Hardt, testo fortemente critico della globalizzazione liberista e del moderno imperialismo.
In occasione dei suoi 90 anni aveva rilasciato al Manifesto una intervista, lo scorso agosto, in cui aveva detto: "Penso che ogni giorno che passa a questa età sia un giorno di meno. Non hai la forza di farlo diventare un giorno magico. È come quando mangi un buon frutto e ti lascia in bocca un gusto meraviglioso. Questo frutto è la vita, probabilmente. È una delle sue grandi virtù".
Le reazioni alla morte del filosofo e politologo
Tanti i messaggi di cordoglio sui social. "Resterai per sempre nel mio cuore e nella mia mente, caro Maestro, Padre, Profeta", ha scritto su Fb l'attivista e uno dei leader del movimento no-global italiano Luca Casarini. "Caro compagno, caro fratello, resterai nella mia vita. Grazie, per tutto. Per avermi voluto bene, per averne voluto ai miei figli e ai miei compagni. Con immenso amore per Judith, per Anna, Francesco, Nina", aggiunge, pubblicando poi una riflessione di Negri su San Francesco.
A ricordare Toni Negri è stato anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il '68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti. In termini giuridici, poi, una cosa è l'espressione delle idee, un'altra è la pratica materiale della violenza", ha detto intervenendo alla trasmissione di Radio 24 Amici e nemici – l'informazione della settimana condotta da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio. "Ricordo inoltre che Toni Negri andò in Parlamento con i radicali – ha continuato il ministro – prima di rompere con Pannella. Certamente, Negri è stato un cattivo maestro, poi però bisogna valutare la sua vicenda in tutta la sua complessità".