Morto Massimo Canalini, fondò Transeuropa che pubblicò Tondelli e Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Sarà per sempre considerato uno dei più grandi talent scout della letteratura. Massimo Canalini, fondatore della casa editrice Transeuropa, morto a 68 anni, lascia un altro grande vuoto nel mondo letterario pochi giorni dopo la morte di Ernesto Franco. Oggi la sua Ancona piange Canalini, editore anche de Il Lavoro Editoriale, fondata nel 1979, e Transeuropa, fondata nel 1987. Un genio che insieme a Pier Vittorio Tondelli seguì vivacemente molti giovani scrittori dandogli voce. La casa editrice lo ricorda a fianco ai nomi dei 40 autori da lui scoperti e lanciati e dei 600 libri pubblicati e sui social scrive: "Massimo ha rivoluzionato il mondo della narrativa, portando alla ribalta autori che avrebbero segnato un'epoca. Grazie alla sua straordinaria capacità di scoprire nuovi talenti, ha dato voce a scrittori come Enrico Brizzi con Jack Frusciante è uscito dal gruppo, diventato un classico della letteratura giovanile italiana, e Silvia Ballestra, autrice di opere memorabili come Il compleanno dell’iguana e I giorni della rotonda. Insieme all’amico e complice intellettuale Pier Vittorio Tondelli, ha creato un laboratorio di narrativa che non solo ha scoperto nuovi talenti, ma ha anche spinto i confini della scrittura e della cultura italiana degli anni '80 e '90”. Oggi perdiamo un visionario, un innovatore che ha cambiato per sempre la narrativa italiana”.
Lo sguardo ai giovani
La grande intuizione della coppia Canalini-Tondelli fu quella di investire sui giovani anche nella letteratura, e non puntare solo su nomi già affermati. La loro è stata una grande ricerca di novità, prima con le antologie Under 25, delle raccolte di nuove voci che guadagnavano così i primi spazi da protagonisti, poi con vere e proprie scommesse su alcuni degli autori che oggi rientrano nei loro best seller. Tra questi, Silvia Ballestra, che ha esordito a Transeuropa con Il compleanno dell’iguana e che ricorda Canalini come “un editore geniale, divertentissimo, punk, completamente pazzo, coltissimo, imprevedibile, sovversivo”. Non solo un talent scout, ma un editore che, dopo la scoperta, rimaneva vicino ai propri autori passo dopo passo nella stesura delle opere.
Il ricordo di Enrico Brizzi
La sua morte arriva alla vigilia del ritorno in libreria di una delle opere di maggior successo pubblicate da Canalini: Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi, uno dei romanzi che ha più segnato gli anni Novanta, diventando un classico della letteratura giovanile. Ed è proprio di Brizzi uno dei ricordi più sentiti, che è venuto a conoscenza della morte del suo editore e amico durante la settima data del tour di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. “Conobbi Max nel febbraio ‘92 quando aveva il doppio dei miei anni; mi ha insegnato a prendere la scrittura sul serio e a divertirmi nello sperimentare. Abbiamo portato in giro insieme il mio primo romanzo fra licei, convegni e platee discretamente pazzesche come il Maurizio Costanzo Show, e per dieci anni ancora è stato il mio editor. L’ho visto l’ultima volta due settimane fa in Ancona, provato ma determinato nell’espormi nuovi progetti”, scrive su Facebook lo scrittore che ha appena pubblicato Due, il seguito di quel libro cult.