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Morto lo scrittore vicentino Vitaliano Trevisan, aveva 61 anni

È morto all’età di 61 anni lo scrittore Vitaliano Trevisan. Aveva pubblicato per Einaudi “I quindicimila passi” con cui vinse il Premio Campiello Francia, il suo ultimo scritto “Works”, risale al 2016. Aveva poi lavorato anche per il cinema e il teatro.
A cura di Ilaria Costabile
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È morto all'età di 61 anni lo scrittore Vitaliano Trevisan, apprezzato anche come sceneggiatore, drammaturgo e attore aveva iniziato la sua carriera da letterato con il libro "I quindicimila passi". Il suo corpo esanime è stato trovato nell'abitazione di Crespadoro, in provincia di Vicenza, la morte è sopraggiunta pare a seguito di un gesto volontario. Lo scorso ottobre era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'Ospedale Montecchio Maggiore di Vicenza e aveva raccontato quest'esperienza scrivendone sulle pagine del quotidiano La Repubblica, definendosi un "inviato speciale in incognito".

Da manovale a letterato

Nato in provincia di Vicenza il 12 dicembre 1960, Trevisan aveva compiuto 61 anni da poco, e alla scrittura si era avvicinato in età matura, dopo aver fatto svariate esperienze lavorative, dal manovale al gelataio, al costruttore di barche a vela, raccolte nel libro "Works", edito da Einaudi nel 2016. Si tratta di un testo autobiografico in cui l'autore racconta il rapporto con la sua terra, la sua famiglia, descrivendo anche una generazione di giovani cresciuti nell'Italia del nord est. Negli Anni Novanta si era cimentato nella scrittura di alcuni racconti, Un mondo meraviglioso e Trio senza pianoforte/oscillazioni, a cui seguì il romanzo che aprì le porte alla sua carriera ovvero "I quindicimila passi", con cui vinse il Premio Campiello Francia nel 2008.

La scrittura per il teatro e il cinema

Con il tempo, oltre alla letteratura, Trevisan si dedicò anche alla scrittura per il cinema e per il teatro. Aveva scritto, infatti, nel 2004 l'adattamento di Giulietta di Federico Fellini e anche lo spettacolo teatrale "Il lavoro rende liberi" che fu messo in scena nel 2005 da Toni Servillo. Negli stessi anni ha lavorato anche con Matteo Garrone, collaborando alla scrittura di "Primo Amore" e continuando a pubblicare racconti e monologhi, sempre per Einaudi, tra gli altri si ricorda per l'appunto "Due monologhi" edito nel 2009. Aveva preso parte anche in veste di attore ad alcuni progetti, l'ultimo, datato 2019 è "Il grande passo" di Antonio Padovan.

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