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Morto Beniamino Gigli Junior: addio al nipote del celebre tenore di Recanati

Per tutta la vita Beniamino Gigli ha testimoniato il ricordo di suo nonno, una delle voci più importanti della lirica italiana. A 74 anni ci lascia un grande divulgatore di cultura musicale, che aveva incoraggiato il talento dei giovani fondando l’Associazione Lirica Beniamino Gigli, di cui era presidente, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria del nonno.
A cura di Redazione Cultura
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Per tutta la vita ha portato instancabilmente avanti il ricordo di suo nonno Beniamino Gigli. È morto ieri 9 giugno a Roma, all'età di 74 anni, Beniamino Gigli Jr, nipote del grande e omonimo tenore recanatese famoso in tutto il mondo. I funerali si svolgeranno domani alle 11, presso il Pantheon a Piazza della Rotonda a Roma, nel rispetto delle misure di distanziamento e dei dispositivi di protezione previste dalle norme anti Covid-19. Per decenni è stato testimone della carriera di suo nonno, da appassionato della musica lirica, oltre che divulgatore della tradizione musicale della sua famiglia. Benché nella vita avesse poi scelto di praticare la professione medica – era un noto e stimato pediatra – Gigli era stato infaticabile nel ricordare la figura di suo nonno, una delle più importanti della cultura lirica nel nostro Paese e non solo, offrendo anche diverse opportunità di studio e lavoro a giovani cantanti di tutto il mondo

Nel 2007, infatti, Beniamino Gigli Jr aveva fondato l'Associazione Lirica Beniamino Gigli, di cui era presidente, con l'obiettivo, oltre che di mantenere viva la memoria del nonno, di offrire la grande occasione ai talenti più meritevoli. Nel gennaio del 2019 aveva presentato a Roma la prima edizione del Concorso Lirico Internazionale Gigli-Franci.

Chi era Beniamino Gigli, il grande tenore italiano

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Beniamino Gigli (Recanati, 1890 – Roma, 1957) è stato un tenore e attore italiano, uno dei più celebri cantanti d'opera del XX secolo La sua voce è unanimemente considerata una delle più belle e significative della lirica italiana, soprattutto grazie alla sua capacità di emissione "mista" del falsettone, nella quale rimane l'insuperato maestro.

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