Morto a 77 anni lo scrittore Roberto Pazzi, a pochi giorni dall’uscita del nuovo libro
È morto a 77 anni lo scrittore, poeta e giornalista Roberto Pazzi, come annunciato dalla sua editrice Elisabetta Sgarbi che lo ricorda sui suoi social. Pazzi è morto all'ospedale di Cona (Ferrara) dove era ricoverato dallo scorso 24 novembre a causa di una malattia di cui soffriva da tempo, come scrive il Corriere della Sera per cui lavorava. Sgarbi ha scritto su X: "Ciao #RobertoPazzi, amico di una vita. Te ne sei andato quando è arrivato il tuo ultimo, finale libro, ‘Doppia Vista'. Ci costringerai a parlare non della tua assenza, ma della tua presenza nelle tue pagine letterarie. Hai voluto così".
Nato ad Ameglia, 18 agosto 1946, Pazzi viveva a Ferrara da dove collaborava con QN, ma era stato anche collaboratore del Corriere della Sera e del New York Times, oltre a dirigere la scuola di scrittura creativa Itaca, patrocinata dal Comune di Ferrara. Ha esordito con la poesia, pubblicando libri come "L'esperienza anteriore" nel 1973, "Versi occidentali" nel 1976, "Il re, le parole" nel 1980 prima di esordire, nel 1985 con Cercando l'Imperatore, mentre il suo "La principessa e il drago" del 1986 fu finalista al Premio Strega mentre "Vangelo di Giuda" del 1989 vinse il superpremio Grinzane Cavour, mentre nel 2018 esce un epistolario con Vittorio Sereni "Come nasce un poeta", nel 2019 "Verso Sant’Elena" e nel 2021, per La Nave di Teseo "Hotel Padreterno".
Lo scrittore è scomparso a pochi giorni dall'uscita del suo ultimo libro, ovvero Doppia Vista che sarà pubblicato da La nave di Teseo il prossimo 5 dicembre: "L’autoritratto che Roberto Pazzi si concede, senza nulla concedere all'italico vizio narrativo del microautobiografismo, mette in scena la possessione visionaria che lo ha ispirato in molti dei suoi romanzi di successo, da Cercando l’Imperatore a La stanza sull’acqua, da Conclave a Hotel Padreterno, tessendo trame di impeccabile sregolatezza, dove la carne e la sua ombra s’inseguono e si compenetrano, fra sogno e memoria, finzione e realtà" si legge nella scheda del libro.
Il libro narra di un maturo scrittore che "si sveglia una mattina in uno stato di forte confusione, non ricorda più chi sia. Incomincia così a confondere i personaggi dei suoi numerosi libri e di quelli che medita di scrivere, con le persone che ha più amato nella sua esistenza. Fra le identità rubate al suo immaginario emergono re Ludwig II, un ex angelo come Lucifero e san Francesco d’Assisi. La “doppia vista”, proiettando la sua ambiguità su invenzioni letterarie e affetti personali, gli farà temere di stare già riavvolgendo il film dell’intera vita, minacciata da una grave malattia, conclusa e pure aperta come quelle dei suoi personaggi di carta. Sarà una fra le più belle di queste figure, un’imperatrice romana del tardo impero, a venirgli in soccorso convertendo la confusione della vista nella sua vera vita, dove si pacifica la differenza fra vissuto e immaginato, presente e passato".