Morta Valentina Cortese, con Magnani e Loren la più grande diva italiana
Che donna fantasticamente complicata è stata Valentina Cortese, morta oggi a Milano all'età di 96 anni. Nel bel film di Francesco Patierno "Diva!" proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, ne veniva fuori un ritratto incredibile, per cui risultò vincente la scelta estetica di vederla raccontata attraverso ben otto dive dell'oggi del cinema italiano, un cast corale al femminile composto da Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D'Amico, Isabella Ferrari, Carlotta Natoli, Greta Scarano, Anna Foglietta.
Valentina Cortese, prima diva italiana
Perché la verità è che Valentina Cortese è stata a lungo la vera star del cinema italiano. Come la Magnani. Come la Loren. Come la Cardinale. Forse, per un periodo, ad Hollywood, persino più di loro. Ben prima di loro, in ogni caso. A 25 anni, a Hollywood, era l'attrice italiana più famosa. Più di Alida Valli. Eppure, se oggi a uno studente italiano dicessimo il suo nome, a stento lo riconoscerebbe. Vabè. A quelli persino la Loren direbbe poco. E invece Valentina Cortese ha alle sue spalle una filmografia sconfinata, oltre 100 i film in cui è apparsa in veste di protagonista e non protagonista.
A 96 anni Valentina Cortese nel paradiso dei divi
Valentina Cortese è stato il simbolo reale, l'incarnazione vivente di ciò che vuol dire essere una diva, aver vissuto quel tempo incredibile, tra gli anni Quaranta e Cinquanta, e poi dopo, in cui il cinema era un sogno, motivo per cui essere una diva del cinema significava viverlo per davvero quel sogno. Ascese e cadute, successo e oblio: questa è stata la Cortese. Ha lavorato con James Stewart e Spencer Tracy, ha incontrato Gregory Peck, Cary Grant, Fred Astaire, incontrato Marlene Dietrich, Greta Garbo e Marilyn Monroe. Charlie Chaplin decise di darle una parte in "Luci della città", ma fu costretta a rinunciare perché scoprì di essere incinta. Non vinse l'Oscar con Truffaut, ma la Bergman le dedicò la statuetta. Si innamorò di Giorgio Strehler e collaborò con lui al “Piccolo” di Milano.
Altro capitolo enorme della sua vita, che la Cortese racconto in un romanzo del 2012, dal titolo evocativo: "Quanti sono i domani passati". Ma ce ne sono molti altri da raccontare, un giorno forse qualcuno li racconterà. Intanto riprendete in mano il film di Patierno, può essere un'utile guida per raccontare la vera dive del cinema italiano.