Morta Nellina Laganà, addio all’attrice siciliana che recitò nel Commissario Montalbano
È morta a 72 anni l'attrice Nellina Laganà, in seguito a una lunga malattia che l'aveva costretta a interrompere le repliche del classico pirandelliano "I Giganti della Montagna". Siciliana, originaria di Siracusa, la Laganà è stata un volto storico del teatro siciliano e del nostro Paese, aveva lavorato a lungo in palcoscenico, ma era stata anche protagonista di diversi film e fiction sul piccolo schermo, tra cui il "Commissario Montalbano" con Luca Zingaretti, tratto dai libri di Andrea Camilleri. La puntata del più celebre commissario della letteratura e della televisione italiana si intitola "Le ali della sfinge". Al cinema, invece, in molti la ricorderanno per essere stata la prostituta del film "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore che vinse l'Oscar nel 1990. Non è ancora nota la data del funerale a Catania, dove l'attrice si è spenta stanotte.
La grande passione di Nellina Laganà è stata per una vita il teatro. Diverse le "parti" in pièce di successo, da "La vita che ti diedi" di Luigi Pirandello, alla "Lupa" di Verga, dalle "Sinfonie d'amore" di Giuseppe Fava a "Medea" di Euripide. Diversi i riconoscimenti e i premi ottenuti dalla settantaduenne, tra cui anche una segnalazione IDI per " Attrice", un Premio " Capodieci" a Roma, il Premio "Dagala del Re", riconoscimento dato ai migliori interpreti della scena e del teatro siciliano. Di recente, nel ruolo di Sgricia, ne "I Giganti della Montagna" di Pirandello aveva ricevuto notevoli apprezzamenti accanto a Gabriele Lavia. Purtroppo la malattia per cui oggi il mondo del teatro, del cinema e della Tv la piange, l'aveva costretta a interrompere la tournée.
Già molti i messaggi di cordoglio in rete e sui media, tra cui quello dell'ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, città della Laganà:
Nellina Laganà se ne è andata. Ha lottato per anni contro un brutto tumore, continuando a lavorare sulle scene dei Teatri, con quella passione e quel talento naturale degni della grande tradizione catanese. La ricordo con affetto, con dolcezza , con gratitudine. Per la sua bella carriera teatrale e televisiva. Ma anche per il suo impegno civile, per quella travolgente ironia con cui ha condito la sua vita e ha regalato sorrisi e riflessioni a chi ha avuto la gioia di conoscerla. Catania piange una sua figlia vera!