Mondadori chiude la sede romana di Panorama, Tv Sorrisi e Canzoni e Chi
La Mondadori ha deciso di chiudere la sua sede romana nella quali sono presenti ben tre redazioni: Panorama, Sorrisi & Canzoni Tv e Chi. “Mondadori ha venduto l’immobile della sede in via Sicilia a Roma – si legge nel comunicato del Cdr – tale intenzione era nota da tempo, ciò che invece non era noto è che, in occasione di questa vendita, ha deciso di chiudere il presidio romano”.
In questo modo i tre giornalisti di Sorrisi & Canzoni saranno richiamati in sede, a Segrate, mentre il giornalista di Chi resterà operativo a Roma, ma da casa, e l’attuale redazione romana di Panorama composta da sei persone verrà così suddivisa: due giornalisti andranno a Segrate, mentre gli altri quattro continueranno a lavorare a Roma anche loro dalle rispettive abitazioni.
Il Cdr ha immediatamente manifestato alla direzione del personale la totale contrarietà a questa decisione, “non giustificata da motivi di risparmio economico. E questo avviene nonostante sinora i giornalisti abbiano dato sempre ampia disponibilità a confrontarsi sulle tematiche del costo del lavoro. Inoltre – proseguono Cdr e fiduciari – sottolineiamo come a Roma, in sede di trattativa al tavolo nazionale per definire il nuovo accordo sullo stato di crisi (presenti Fnsi, Fieg, Associazione Lombarda e Associazione Romana della Stampa, Cdr e Direzione del personale), l’azienda da noi sollecitata sul tema, avesse dichiarato di non avere alcuna intenzione di trasferire i giornalisti dalla sede romana alla sede milanese per tutto il periodo della durata dello stato di crisi.
Ciò avviene nonostante “i conti della Mondadori – prosegue il comunicato del Cdr – si tengano in equilibrio dal 2013 anche grazie alla decurtazione dello stipendio dei giornalisti dovuta al contratto di solidarietà. Tutto questo non potrà non avere conseguenze nei rapporti quotidiani con l’azienda e con le direzioni delle testate”. Nel frattempo i fiduciari delle testate del gruppo annunciano “la convocazione delle assemblee dei giornalisti delle singole redazioni per discutere problemi organizzativi e prospettive editoriali delle rispettive testate riservandosi, dopo una serie di passaggi tecnici, di convocare l’assemblea generale”.