“Modigliani e la Bohème de Paris” in mostra a Torino
Volti stilizzati, caratteristiche impercettibili, scenari enigmatici: tutto questo è Amedeo Modigliani, artista livornese tra i più importanti del panorama dell'arte a cavallo tra ‘800 e ‘900. Una vita turbolenta e dedita all'alcol, spezzata nel 1920 dalla tubercolosi. Trasferitosi a Parigi a soli 22 anni, l'atmosfera e l'esperienza di quegli anni rivivono in "Modigliani e la Bohème de Paris".
90 le opere complessive, che ricreano il clima parigino della Belle Époque di quegli anni, arricchito dalle vicende dell' école de Paris, movimento di artisti che concentravano nell'arte tutte le emozioni della vita. Monmartre e Montparnasse i quartieri clou di tale organizzazione, diventati leggenda grazie ai loro vicoli intrisi di arte e vita bohème.
La mostra è divisa in cinque sezioni, che analizzano la vita e lo stile del pittore, ma anche il disegno e la scultura. Modigliani frequentò Cézanne e Toulouse-Lautrec, si ispirò allo stile di Picasso e Diego Rivera, solo per citarne alcuni. Per ricostruire al meglio quell'ambientazione, varie sono le opere esposte: le più famose del pittore livornese sono senz'altro Il giovane ragazzo rosso del 1919, tra le sue amanti Lolotte del 1917, e la celebre Ragazza Rossa del 1915. Ma non solo. Sono presenti, infatti, anche opere di altri artisti, tra cui Chagall, Picasso, Brancusi e Marcoussis.
Una mostra complessa, un'esposizione che punta ad arricchire la GAM di una nuova atmosfera, quella bohémienne della Parigi del ‘900, attraverso la ricerca di un vero e proprio fenomeno culturale di cui Amedeo Modigliani è stato senza dubbio una vera e propria icona.