Mistero della Tavola Osca: esperti molisani volano al British Museum di Londra
Della preziosa Tavola Osca di origine sannita esisterebbero, secondo le nuove ipotesi degli esperti, due versioni. La prima è la nota Tabula Agnonensis o Tavola degli Dei, lastra di bronzo risalente a III secolo a.C., in lingua osca, rinvenuta ad Agnone nel 1848 e dal 1873 al British Museum di Londra, dove oggi è conservata. Al terzo piano del più importante museo britannico, infatti, in una vetrina in coabitazione con altri reperti, abbastanza trascurata nonostante la sua importanza, si trova una lamina bronzea che oggi rappresenta una delle testimonianza più importanti dell’estinto idioma degli Osci, popolazione di origine indoeuropea insediatasi in ampia parte dell’Italia meridionale in epoca pre-romana e dedita alla coltivazione della terra e alla pastorizia.
Secondo quanto sostengono adesso gli studiosi, però, esisterebbe una seconda Tavola Osca, la cosiddetta "gemella", rimasta in Molise, che consisterebbe in una pressoché identica tavola di bronzo con iscrizione osca appartenente a una famiglia di origine agnonese, gli Amicarelli-D’Onofrio. Unica differenza immediatamente visibile: la mancanza nella ‘nuova Tavola’ dell’accrocco in ferro utilizzato per fissarla alla parete.
Al di là delle domande a cui bisogna ancora dare una risposta e degli accertamenti del caso, la storia della tavola osca "gemella" sta appassionando studiosi e archeologi nostrani. A tal punto che nelle prossime settimane sarà effettuato l’esame chimico nei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso. Successivamente una delegazione molisana di studiosi, composta da Rosa Cannavacciuolo, Nicola Mastronardi ed altri esperti, si recherà nella capitale inglese per procedere al confronto tra i due cimeli.
La Tavola Osca, nota anche come Tabula Agnonensis, una tavoletta con iscrizione in lingua osca su entrambi i lati. Insieme alla Tabula Bantina e al Cippus Abellanus rappresenta una delle più importanti testimonianza della lingua degli Osci che in Molise finirono con fondersi coi Sanniti coi quali ebbero diversi aspetti in comune.