Milano, Pellizza da Volpedo in mostra a 150 anni dalla nascita
Dopo cento anni la prima mostra personale di Giuseppe Pellizza da Volpedo a centocinquant’anni dalla nascita. A Milano dal 12 ottobre al 22 dicembre 2018, le Gallerie Maspes e le Gallerie Enrico celebrano l'artista nella città che ospita i suoi maggiori capolavori. L’esposizione presenta quindici opere dell'artista piemontese, una panoramica della produzione nel ventennio tra il 1887 e il 1907: dai ritratti e dalle nature morte del primo periodo ai bellissimi paesaggi dell’ultimo, passando per i celebri quadri di denuncia sociale. Le opere esposte nelle due gallerie intendono percorrere i temi più caratteristici della cifra stilistica e una serie di indagini diagnostiche che permetteranno di leggere le opere da un nuovo punto di vista. L’esposizione è la prima personale dell'artista a Milano dopo circa un secolo. L’ultima mostra a lui dedicata era stata organizzata nel 1920 alla Galleria Pesaro, esposizione durante la quale il celebre Quarto Stato venne acquistato a favore delle Civiche Raccolte grazie a una sottoscrizione pubblica.
Due mostre in due poli espositivi importanti dell'arte dell'ottocento uniti dallo stesso autore per l'occasione. Alle Gallerie Maspes, la sezione dal titolo "Pellizza da Volpedo. Oltre l’immagine", presenta una selezione di opere dell’artista arricchita da una serie di analisi diagnostiche effettuate sui dipinti. Verranno infatti presentati i risultati delle indagini non invasive, come radiografia, riflettografia e infrarosso, condotte su un importante gruppo di quadri da Thierry Radelet, già autore degli studi sul celebre Quarto Stato.
Il percorso espositivo prosegue alle Gallerie Enrico con "Pellizza da Volpedo. Divisionismo e divisionisti", proponendo una serie di opere in dialogo con capolavori di maestri del Divisionismo quali Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Cesare Maggi, Emilio Longoni, Carlo Fornara, Vittore Grubicy, Gaetano Previati e Plinio Novellini. Giuseppe Pellizza infatti, al pari di Giovanni Segantini, si rese protagonista di una straordinaria stagione artistica, idealmente iniziata con la Prima Triennale di Brera del 1891, fautrice di un linguaggio pittorico innovativo, vincolato a un modello scientifico, capace di esprimere i cambiamenti sociali e culturali dell’epoca attraverso la stesura del colore diviso.
Il catalogo coedizione delle due gallerie d'arte, contiene un testo introduttivo sull'autore, di Aurora Scotti Tosini, un saggio di Thierry Radelet, uno di Monica Vinardi sull’influenza di Pellizza sugli artisti divisionisti e un approfondimento, arricchito da fotografie e documenti dell’epoca, di Elisabetta Staudacher sull’acquisizione del Quarto Stato per sottoscrizione pubblica durante la mostra alla Galleria Pesaro del 1920.