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Milan Kundera, l’autore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere” compie 90 anni

Lo scrittore ceco Milan Kundera compie oggi 90 anni: nato nell’allora Cecoslovacchia, il 1 aprile 1929, Kundera è divenuto famoso in tutto il mondo per il suo capolavoro “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. In quelle pagine la filosofia di Nietzsche incontra la vita vera, attraverso i gesti dei protagonisti: un riassunto, quasi un manifesto poetico, della sua arte a metà fra letteratura e filosofia.
A cura di Federica D'Alfonso
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Lo scrittore ceco Milan Kundera compie oggi 90 anni.
Lo scrittore ceco Milan Kundera compie oggi 90 anni.

Le opere di Milan Kundera hanno attraversato più di mezzo secolo, hanno viaggiato in tutta Europa e hanno raccontato tanti personaggi molto diversi fra loro: ma l’unica grande costante della sua scrittura, costantemente incognita, è rimasto l’Uomo. Una scrittura profondamente filosofica, quella dell’esule Kundera, nato il 1 aprile 1929 a Brno, in quella che allora si chiamava Cecoslovacchia: oggi lo scrittore ceco compie novant'anni.

Milan Kundera: la scrittura e la Storia

L’uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso.

Così come nei suoi romanzi, anche nella vita di Kundera la storia è stata lo sfondo su cui si è dipanata tutta la sua attività di scrittore. Ancora studente Milan si iscrive al Partito Comunista, nel 1948, dal quale verrà però espulso due anni dopo per poi essere riammesso nel 1956: verrà definitivamente allontanato quando all’alba del gennaio del Sessantotto, già considerato una voce controversa in patria a causa della pubblicazione de “Lo scherzo”, si schiera apertamente a favore della Primavera di Praga.

Gli anni Settanta per Kundera vogliono dire esilio, che lo scrittore sceglie di trascorrere in Francia, dove vive ancora oggi. Nonostante l’allontanamento dal proprio Paese, questo fu per Kundera il periodo forse più produttivo dal punto di vista letterario: nel 1970 esce la raccolta di racconti “Amori ridicoli”, a cui seguirà “La vita è altrove”, nel 1973, “Il libro del riso e dell’oblio” del 1978 e “Il valzer degli addii”, pubblicato nel 1989.

Milan Kundera: la scrittura e la Vita

Ma vanno così le cose della vita: uno pensa di recitare la sua parte in uno spettacolo e nemmeno si immagina che sul palcoscenico nel frattempo, di soppiatto, hanno cambiato lo scenario e senza saperlo si ritrova nel bel mezzo di uno spettacolo completamente diverso.

Le vicende storiche, sia nei suoi romanzi che nelle poesie e nelle opere per il teatro, si confondono e s’intrecciano costantemente con le storie personali ed individuali dei suoi protagonisti: personaggi sempre alla ricerca della loro identità, perennemente scissi fra la necessità del ricordo e la vanità della memoria, gettati fra le contraddizioni del mondo e dell’amore, che è sempre presente, come attori su un palcoscenico da cui non è possibile nascondersi.

L’insostenibile leggerezza dell’essere: scrittura e filosofia

L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito? Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla.

L’opera che ha reso Milan Kundera famoso in tutto il mondo è senza dubbio “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. In questo romanzo, pubblicato in Francia nel 1984, lo scrittore ceco ha abilmente condensato tutta la sua esperienza di uomo e di poeta, inaugurando un genere molto particolare che si potrebbe definire “saggio romanzato”.

Le vicende, infatti, si svolgono come sempre sullo sfondo di una Praga invasa dalla Primavera, ma i protagonisti e le storie che vi si raccontano vanno oltre la mera caratterizzazione storica: gli amori e i tormenti di Tomáš, Tereza, Sabina e Franz sono l’occasione per Kundera per indagare a fondo la natura umana, sempre spinta al limite del desiderio e della ricerca interiore. Nel libro c’è molto Nietzsche, che viene anche citato nell’incipit, e anche un po’ di Sartre: un affresco unico, memorabile, dell’uomo contemporaneo, ancora profondamente attuale.

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