Michelangelo: la tomba del maestro torna a risplendere, grazie a centinaia di donazioni
La tomba di Michelangelo presto tornerà a risplendere: l’importante progetto di restauro promosso dall’Opera di Santa Croce ha infatti raggiunto un primo fondamentale traguardo. Grazie al contributo di ben cento donatori provenienti da Stati Uniti, Filippine, Australia e Norvegia, il progetto di fundraising lanciato lo scorso settembre ha raccolto la cifra necessaria per procedere alla ripulitura e al restauro delle preziosissime opere che decorano il monumento funebre.
“In the name of Michelangelo”: questo il nome scelto per lanciare il progetto dall'umentale della Basilica di Firenze. E, nel nome di Michelangelo, moltissimi finanziatori si sono mossi da ogni parte del mondo per dare il proprio contributo al restauro della tomba che, sabato 24 marzo, ha visto concludersi i primi importanti interventi di ripulitura.
Dopo 18 anni gli strati di sporco e polvere accumulati sulle eleganti sculture in marmo di Carrara sono stati finalmente rimossi, permettendo ai visitatori di seguire le varie fasi dei lavori da un’apposita balaustra. La seconda fase dell’intervento, che interesserà la pala d’altare che raffigura Cristo e la Veronica per la via del Calvario, verrà completata in autunno riportando finalmente il complesso monumentale a nuova vita.
L’opera d’arte del Vasari per Michelangelo
Michelangelo morì a Roma nel 1564, ma suo nipote Leonardo riuscì a riportare il corpo del maestro a Firenze: da allora il Buonarroti riposa in una tomba situata nella navata destra della Basilica di Santa Croce, insieme a Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo e Galilei. Non si tratta di una tomba qualsiasi bensì di una vera e propria opera d’arte realizzata su progetto di Giorgio Vasari: a vegliare sul riposo del maestro tre statue, personificazioni della Pittura, della Scultura e dell’Architettura realizzate in bianco marmo di Carrara.
I lavori di restauro interesseranno anche la pala d’altare, realizzata sempre dal Vasari, raffigurante “Cristo che per la via del Calvario incontra la Veronica”. Per molto tempo le due opere, la pala e la tomba vera e propria, sono state considerate come indipendenti l’una dall'altra: ma la recente scoperta, nel dipinto, di un ritratto di Michelangelo che guarda verso la propria sepoltura, ha confermato l’ipotesi che i due progetti siano stati realizzati per il medesimo scopo. Ad oggi il dipinto appare opaco, coperto da strati di polvere e sporco che ne offuscano il reale splendore: finalmente però, grazie al restauro, anche quest’opera d’arte tornerà a risplendere.