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Mibac, partono i bandi di concorso per 5400 assunzioni entro l’anno

Entro l’anno diversi bandi del Mibac porteranno all’assunzione di 5400 unità lavorative. Si parte il 9 agosto con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per il bando relativo ai primi 1052, che saranno assunti col profilo di vigilanti. Per il ministro Alberto Bonisoli: “Drammatiche carenze di personale che nessun ministro prima di me ha pensato di affrontare”.
A cura di Redazione Cultura
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Sarà il primo bando di concorso del Mibac quello pubblicato in Gazzetta Ufficiale il prossimo 9 agosto e riguarderà l'assunzione di 1052 unità lavorative in qualità di vigilante. Che anticipa tutti gli altri bandi, che saranno pubblicati entro l'anno, per favorire l'assunzione di 5400 nuovi lavorativi. Ieri Ripam, come annunciato stamani dal Mibac, ha concluso l’istruttoria ed è tutto pronto. A breve, inoltre, il Ministero della Funzione Pubblica, bandirà un concorso unico che riguarda diverse amministrazioni, nel quale sono previste 250 posizioni di funzionari amministrativi per il dicastero dei Beni Culturali diretto da Alberto Bonisoli. A ottobre, poi, si apriranno nuove occasioni con altri bandi. Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, ha dichiarato:

Era stata una delle priorità del mio mandato. Avevo cercato immediatamente le coperture economiche e ho lavorato fin dal primo momento per adempiere al più presto a tutti i passaggi burocratici. Ora finalmente ci siamo. Si tratta del primo bando di una serie per arrivare, nella prima parte della legislatura, a mettere a concorso circa 5400 nuove figure professionali di cui il Mibac ha bisogno.

Uno dei problemi atavici del dicastero ai beni culturali è quello della mancanza di personale, motivo per cui questi nuovi assunti saranno una vera e propria boccata d'ossigeno per i livelli di efficientamento del sistema museale e archeologico del Paese. Conclude Bonisoli:

Abbiamo la necessità e l’urgenza di fare fronte alle drammatiche carenze di personale per la mancanza di turnover negli scorsi anni. Un problema che nessuno dei ministri che mi ha preceduto ha mai pensato di affrontare e che ha costretto il Mibac, per anni, a gestire il proprio patrimonio con risorse umane del tutto insufficienti e con gravissime conseguenze sulla gestione tecnica e amministrativa di siti archeologici, musei, archivi, biblioteche. I beni culturali del nostro Paese sono un volano straordinario per l’economia ma senza personale non funzionano o funzionano male.

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