Mew: “Ad Amici non stavo bene ma il disagio era precedente. Vi svelo i miei favoriti alla vittoria”
Il cortocircuito dell'edizione 23 di Amici non può che essere Mew, nome d'arte di Valentina Turchetto. La cantante, originaria di Jesolo, è stata una delle protagoniste sin dalla puntata dei casting, dove dopo essersi esibita con il suo inedito Sangue, ha conquistato il pubblico e la giuria. Ma non solo, perché a consegnarle la maglia dorata era stata la futura vincitrice del Festival di Sanremo 2024 Angelina Mango, una scena che era stata tradotta come il più naturale passaggio di consegne tra due delle artiste più talentuose delle ultime edizioni. A testimoniarlo il successo dei due inediti, Vivo e Mercoledì mai, prima del ritorno a casa nelle festività natalizie, i primi dubbi sulla permanenza diventata sempre più pesante dal punto di vista della sua salute mentale e l'addio, improvviso, con il compagno Matthew, che aveva fatto discutere il pubblico. Poi la rivelazione in un video, pubblicato su Instagram, e il futuro, iniziato con Posatenebre e il suo nuovo manager Fabrizio Giannini. Mew è tornata, non da concorrente, ad Amici per chiudere un cerchio: riprendersi l'abbraccio del pubblico della trasmissione, con uno sguardo al futuro "dark pop" della sua musica. Qui l'intervista a Mew.
Quando nasce l'idea di un brano come Posatenebre?
Nasce da un flusso di coscienza all'interno di Amici, un'idea che trasmetto anche al mio team, le persone con cui ho scritto la canzone come Axos, che è un grandissimo autore. Poi una volta uscita dalla scuola, andiamo a concludere questo progetto che è una cosa mia, parla di me dall'inizio alla fine.
Potrebbe rappresentare un secondo "esordio musicale"?
Questo pezzo racconta quello che voglio fare nella musica, tutto ciò che è uscito ad Amici mi rappresenta, ma non al 100%. Voglio far capire alle persone che questo è il messaggio che voglio lanciare, poi giustamente questa cosa si evolverà, anche dal punto di vista musicale. Mi racconta in un modo diverso rispetto ai brani del passato.
Sarebbe stato troppo difficile/personale far uscire un brano così in quel contesto?
Per me sì, anche perché è una tematica delicata da trattare. Non dico che di base la tv non tratti queste cose, ma il contesto di Amici non era giusto per un pezzo del genere: sono la prima a dirlo. Avrei voluto farlo, ma allo stesso tempo pensavo ad alternative che potessero piace al grande pubblico: non mi sembrava il contesto giusto per un messaggio del genere.
Si sarebbe scontrato con il tono della trasmissione?
La scuola di Amici è un posto solare e divertente, non volevo portare una cosa così pesante. Ho capito che, anche se mi avrebbe descritto molto, non mi sembrava il contesto giusto. Nessuno però mi avrebbe vietato di farlo.
In Posatenebre ci sono alcuni riferimenti, come "la lingua del silenzio" che raccontano anche il motivo principale del tuo addio alla trasmissione.
Rappresenta quella cosa che io ho fatto. Ripesando anche al mio percorso ad Amici, io non ho parlato a nessuno del fatto che stessi male, che c'era qualcosa che non andava. Ho sempre nascosto i miei problemi a tutti, soprattutto in casetta.
Quante persone sapevano della tua situazione?
In pochissimi, tipo Matthew, ma in generale per me, ritornando alla lingua del silenzio, è proprio ciò che rappresenta. È qualcosa che senti dentro ma non vuoi dire per non rovinare i momenti alle altre persone, per non rovinare le situazioni. Non era corretto nei confronti di nessuno.
Quando c'è stato il primo momento di disallineamento tra la realtà che stavi vivendo e come ti sentivi?
Ho sentito particolarmente questo grande disagio quando a Natale ci hanno mandato a casa. Quei 2/3 giorni in cui ho rivisto la famiglia e vissuto momenti di normalità, sono stati importanti. Anche perché lì dentro vivi in un mondo parallelo, non vedi niente del mondo esterno.
E cosa hai pensato?
Mentre facevo il viaggio da Venezia a Roma pensavo a quanto mi facesse sentire a disagio tornare nella casetta. Dopo essere ritornata avevo capito che il problema non era la casetta, men che meno le persone che la abitavano. Avevo capito che lì dentro non sarei riuscita a sistemare questi momenti che avevo già vissuto prima di Amici. Anche prima di iniziare a fare musica in modo serio.
E poi?
Dopo aver capito che non avrei avuto un momento per ritrovarmi, perché giustamente ero nella scuola di Amici e bisognava correre, ho sentito il bisogno di staccare e ritrovarmi, perché dentro non c'era più il modo, anzi aumentavano le cose da fare. Mi sono sentita in dovere di farlo per me stessa.
Quanto è stato difficile rinunciare a tutto ciò che avevi costruito nel programma, essendo anche una delle favorite dall'inizio alla vittoria finale?
Tantissimo, è stato molto difficile. Io adoravo esibirmi, prepararmi per la puntata: stare lì mi piaceva tantissimo, ma comprendevo che stava tornando una sensazione che conoscevo bene. È stato strano chiamare la redazione per dire che volevo andare a casa, anche perché loro hanno cercato di farmi ragionare prima di prendere quella decisione.
Hai avuto qualche ripensamento?
Sentivo che l'unica cosa che mi poteva dare un sollievo istantaneo era andare via, tornare a casa e vedere la mia famiglia, stare con i miei cari.
Com'è stato il primo periodo?
Non sono stata bene dopo aver preso quella scelta, c'è voluto un po' per capire che era quella giusta.
Ti ha infastidito il chiacchiericcio che si è creato nei momenti successivi alla vostra uscita da Amici, sulla tua "gravidanza"?
Diciamo che avrei voluto rispondere alle persone che non ero incinta, ma il nostro addio non era una fuga d'amore. Non mi ha pesato molto, anzi devo dire che in generale non sono molto condizionata dal pensiero sui social, anche quando scrivono commenti negativi. Credo poi fosse giusto che le persone si chiedessero che fine avessimo fatto, anche perché ce ne siamo andati all'improvviso. Era apparso un cartello alla fine di un day-time dal nulla.
Come hai preso la scelta di Matthew di seguirti?
Di certo non sono stata felicissima del fatto che volesse venire via insieme a me, perché secondo me poteva continuare il suo percorso. Però, d'altro canto, non mi sono neanche sentita di bloccarlo nella sua scelta, perché ha fatto quello che sentiva. E quindi ho visto che lui lo faceva anche a cuor leggero.
Poi ad Amici ci sei ritornata, in un'altra veste, da ospite, proprio per presentare Posatenebre. Che sensazioni hai avuto?
È stato stranissimo, soprattutto perché tornavo in una veste diversa. Il fatto di avere un'entrata riservata per gli ospiti, o per esempio un camerino, mi ha emozionato molto. Poi ho rivisto tutti i miei compagni, i giudici e Maria: tutti erano molto stupiti perché nessuno si aspettava il mio ritorno, soprattutto in quelle vesti.
Che emozioni hai provato sul palco?
Mi sono portata a casa un'energia che da tempo non sentivo, mi sono emozionata tanto nel cantare lì. È stata forse l'unica esibizione fatta all'interno di quello studio che mi ha dato qualcosa in più e non pensavo che sarebbe mai successa questa cosa. E invece è stata incredibile e la rifarei altre 1000 volte. Sono riuscita a chiudere un cerchio.
Ti è stato proposto di ritornare durante questa edizione di Amici?
No, non mi è stato proposto, ma anche se lo avessero fatto non lo avrei fatto in primis per una questione di rispetto nei confronti degli altri. Perché comunque c'è chi era lì e si sta facendo tutto il percorso senza pause. Non aveva senso per me uscire, provare a sistemare i problemi e rientrare lì con l'incognita di stare bene per due settimane. Poi cosa avrei dovuto fare? Ritornare fuori se stavo male di nuovo? Non aveva senso per me, quindi è giusto che sia andata così.
C'è qualcuno dei partecipanti che vedi favorito alla vittoria finale, o almeno un passo più avanti quando chiuderanno le porte di Amici?
Sto seguendo il programma e ci sono persone che continueranno questo percorso anche dopo come Holden che è una persona che stimo, o come Mida. Di base sono due personaggi che avevano già costruito qualcosa prima di Amici e questo mi porta a pensare che continueranno a farlo anche fuori da questo contesto. Poi c'è anche un'altra persona che può veramente spaccare ed è Ayle: ultimamente è stato un po' attaccato dal pubblico per le scelte che ha fatto, però ha molto talento. Scrive bene e canta col cuore: ho provato sulla pelle questa sua enorme sensibilità. Credo tanto in lui.
C'è qualcuno dei concorrenti di quest'anno con cui ti piacerebbe collaborare?
Ayle lo vedo molto affine. A me piacciono molto i pezzi di Mida, ma non penso di riuscire a cantare un pezzo dei suoi. Sono lontana come genere e la musica che voglio fare io non è quella. Stimo tutti, ma penso che Ayle sia la persona più vicina a me e mi piacerebbe molto poter lavore con lui.
E invece cosa vedi nel tuo futuro musicale, che direzione vorresti prendere?
Mi piacerebbe sempre riuscire ad inserire nella mia musica un messaggio importante, soprattutto per quanto riguarda il discorso della salute mentale che, come già detto, questa volta vorrei diventasse un punto fermo della mia musica, anche in maniera velata. Musicalmente mi considero nel dark pop, un pop oscuro ed è difficile pensare di scrivere una canzone vivace, perché non sono io quella.