Mausoleo di Galla Placidia, a Ravenna il mosaico dipinto con le stelle cadenti
Un vero e proprio cielo notturno fatto di stelle cadenti. È quanto è possibile ammirare in uno dei più bei mausolei presenti nel nostro Paese. Stiamo parlando del mausoleo di Galla Placidia, a Ravenna, accanto alla basilica di San Vitale e risalente alla prima metà del V secolo, dopo il 425. Il nome del mausoleo prende le mosse dalla sua committente, l'imperatrice Galla Placidia, figlia di Teodosio, reggente dell'Impero romano d'Occidente per il figlio Valentiniano III, che avrebbe fatto costruire questo mausoleo per il marito Costanzo III, il fratello Onorio e per se stessa.
Anche se nei documenti ufficiali non v'è traccia della funzione funebre a cui sarebbe dovuto essere destinata la struttura. L'edificio, infatti, potrebbe aver avuto anche un'altra funzione, da considerarsi quindi una semplice cappella pertinente alla chiesa di Santa Croce, cui era collegata.
Dal 1996 il mausoleo è inserito nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'Unesco, all'interno del sito "Monumenti paleocristiani di Ravenna".
Secondo gli studiosi, visti i continui soggiorni dell'imperatrice Galla Placidia a Costantinopoli, probabilmente l'artista che ha ricevuto l'ordine di realizzare i mosaici fosse bizantino, anche se probabilmente si tratta di mosaici realizzati attraverso la partecipazione di diverse maestranze ed artisti. Anche grazie ai costanti restauri operati nei secoli scorsi, i mosaici si presentano ben conservati.
La cupola è dominata dalla Croce in una volta di stelle di grandezza decrescente verso l'alto, su sfondo blu, secondo un modello che durerà per tutto il Medioevo. La rappresentazione del cielo notturno continua senza soluzione di continuità verso i quattro pennacchi dove viene rappresentato il tetramorfo.