Mata Hari: 130 anni fa nasce il mito della spia più sensuale della storia
Il 7 agosto del 1876 nasce Margaretha Geertruida Zelle. L'Europa la conoscerà molti anni dopo come una delle donne più affascinanti del Novecento: gli uomini verranno stregati dalle sue movenze sinuose, le donne guarderanno al suo corpo come al tempio di una femminilità irraggiungibile, e il mondo dorato e splendente dello spettacolo cadrà letteralmente ai suoi piedi. Ma quel mondo che la venera deciderà allo stesso tempo della sua fortuna e della sua rovina: Mata Hari fu ballerina soave e divenne una spia, nacque come famme fatale e morì come un nemico da distruggere: uno dei personaggi storici più affascinanti del secolo, che molte donne cercarono di eguagliare in bellezza e sensualità, rimane ancor oggi un mistero insoluto, a 130 anni dalla sua nascita.
Il mito di Mata Hari prende vita nei primi anni del Novecento, quando la donna si trasferisce a Parigi per cercare fortuna. Porta con sé l'Oriente, che aveva conosciuto e vissuto grazie al primo marito, un capitano dell'esercito distaccato nelle colonie indonesiane. A Giava, dove vive per molti anni, Margaretha aveva imparato l'equitazione, la danza, e un modo di essere femminili e sensuali ancora sconosciuto nel vecchio continente. Quando sceglie di chiamarsi Mata Hari, “occhio dell'aurora”, Margaretha sceglie anche di abbandonare la sua vecchia vita: diventa una principessa venuta da terre lontane, e il suo orientalismo un misto di sacro e profano, sensualità e spiritualismo, conquisterà in breve tempo i palcoscenici di tutta Europa.
Da Parigi, dove debutta al teatro dell'Olympia nel 1905, si esibirà in Spagna, poi a Berlino, Londra e infine alla Scala di Milano, nell'Armida di Gluck, tratta dalla Gerusalemme liberata di Tasso. Mata Hari, da principessa, passa ad essere regina indiscussa della belle Epoque: tutti vedevano in lei qualcosa di superiore, e lei interpreta la parte che il mondo le ha assegnato con un'eleganza senza pari. È il 1914, e Mata Hari è impegnata nella scrittura di uno spettacolo che non verrà mai portato in scena: lo scoppio della Prima Guerra Mondiale cambierà definitivamente il destino dell'Europa, e quello di Margaretha.
Mata Hari diventa H21
Gli anni del primo conflitto mondiale sono anni molto confusi per quanto riguarda la vita di Mata Hari. La donna ha numerosi amanti: francesi, tedeschi, russi, olandesi. Viaggia dalla Svizzera a Berlino, e qui secondo le ricostruzioni storiche avrebbe conosciuto il console tedesco von Kremer, che la assolda come spia al servizio della Germania; con il pretesto di far visita a uno dei tanti amori della sua vita, un soldato russo ricoverato nell'ospedale della città di Vittel, Mata Hari inizia la sua doppia vita, diventando l'agente H21. Ma perché una donna, una ballerina, si trova improvvisamente immischiata nel pericoloso gioco dello spionaggio? E soprattutto quanto importante e pericolosa doveva essere diventata, per meritare la morte? Secondo le ricostruzioni storiche, Mata Hari sceglie di percorrere una strada pericolosa: inizia a passare informazioni sia alla Francia che alla Germania, tessendo una rete di intrighi che le costeranno la vita.
Che la Francia abbia cercato un colpevole con un nome importante sul quale scaricare le colpe di una politica fallimentare, o che la Germania abbia deciso di far pagare caro il prezzo del tradimento, sta di fatto che il 13 febbraio 1917 Mata Hari viene arrestata e rinchiusa nel carcere di Saint-Lazare. La stazione di intercettazione della tour Eiffel aveva registrato messaggi trasmessi dai tedeschi in cui si parlava della famosa spia H21, e tutti gli indizi portano a lei: i molti ufficiali tedeschi che erano stati suoi amanti la difendono, ma la sua posizione è ormai compromessa. La donna viene condannata a morte e verrà giustiziata il 15 ottobre di quello stesso anno.
La leggenda della sensuale ballerina esotica viene ben presto soppiantata da quella di una donna dura, ma sempre elegante, dignitosa e coraggiosa fino alla fine, che non volle essere bendata davanti al plotone di esecuzione: vestita di uno dei suoi abiti migliori Margaretha paga il prezzo più alto per aver voluto essere la protagonista, nel bene e nel male, della propria epoca.