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Martina, da Amici al primo Ep: “In un anno sono passata dall’Università a una carriera musicale vera”

Martina Giovannini, protagonista dell’edizione 23 di Amici, ha pubblicato lo scorso 28 giugno il suo primo progetto discografico: l’Ep Al centro del panorama. Qui l’intervista alla cantante italo-brasiliana.
A cura di Vincenzo Nasto
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Martina, 2024
Martina, 2024

Martina, nome d'arte di Martina Giovannini, è stata una delle protagoniste dell'edizione 23 di Amici. La giovane cantante italo-brasiliana era entrata lo scorso 26 novembre all'interno della trasmissione, dopo aver vinto la sfida con Stella Cardone. Dopo un lungo viaggio che l'ha vista accedere al Serale, guidata da Anna Pettinelli, Martina si è fermata a poche puntate dalla finale della trasmissione. Poco male, anche perché la cantante si è presa il suo tempo per pubblicare il suo primo Ep ufficiale, lo scorso 28 giugno, dal titolo Al centro del panorama. Come per gli altri concorrenti, anche Martina ha potuto scegliere una cover interpretata nel programma e la scelta ricaduta su È vero che vuoi restare di Alessandra Amoroso. Poi il futuro da autrice, un possibile brano in portoghese e la risposta alle polemiche sulla capacità di "emozionare" il pubblico. Qui l'intervista a Martina.

Come stai attraversando questo periodo, per l'uscita del tuo primo EP?

Sono molto felice, è un periodo di cambiamento totale. L’anno scorso in questo periodo ero in sessione universitaria, adesso sto girando l’Italia. Alcune volte, quando mi fermo, mi chiedo se c’è altro da fare, ho paura di perdere del tempo che invece potrei investire in questo progetto.

Cosa significa per te Al centro del panorama?

Per me l’Ep è una soddisfazione, anche perché è il mio primo progetto musicale. Soprattutto segna questa fine del percorso di Amici e l’inizio della mia carriera vera e propria.

Ansie diverse. C’è qualcosa che ti manca di quella vita universitaria?

Sicuramente l’ansia per gli esami, per i voti. Comunque mi ero iscritta alla Magistrale, quindi dovevo essere un po’ più attenta ai voti, non potevo accettare tutto. In realtà mi manca molto il momento di pausa delle lezioni, quando uscivamo a prendere il caffè e poi ritornavamo tardissimo. Insomma, la vita universitaria.

Come nasce il titolo del progetto e quante riflessioni ci sono state sull’uscire con un progetto a più di un mese dalla fine della trasmissione?

Nasce prima il singolo che poi dà il titolo all’album. Al centro del panorama, in questo momento, rappresenta le mie priorità: io e la mia musica, la mia voce. In merito all’attesa dell’uscita del progetto, io sono comunque entrata più tardi (26 novembre n.d.r) e quindi avevo meno inediti rispetto agli altri.

Perché hai scelto È vero che vuoi restare come cover dell’Ep?

Mi hanno detto inizialmente che avrei potuto inserire la cover di una canzone nell’Ep, quindi sono andata a riprendermi tutte le esibizioni che avevo fatto nel programma. Tra quelle che erano piaciute di più, c’era anche È vero che vuoi restare.

C’è qualche aneddoto sulla scelta di questa canzone?

Inizialmente non la volevo cantare perché non la sentivo mia. A un certo punto però ho dovuto farla in puntata e dopo averla cantata, improvvisamente mi è venuto il magone. Ho capito che quella canzone aveva qualcosa di particolare, ma soprattutto ha uno stile che seguiva il filo degli altri inediti.

Nessun pensiero invece su I Had Nothing di Whitney Houston, con cui hai ricevuto anche una standing ovation dal pubblico?

Inizialmente ho avuto difficoltà quando mi venivano assegnati questi mostri sacri come Whitney Houston o Tina Turner, anche perché avevo paura non rendessi giustizia alle loro canzoni, ma anche alla loro storia. C’è voluto tantissimo studio, ma poi è stato stupendo cantare quelle canzoni. Quando ho finito di cantare vedevo le persone che si alzavano e mi chiedevo cosa stesse succedendo: realizzo sempre dopo le cose e l’applauso è stato wow.

Vedi un futuro anche da autrice dei tuoi inediti e come hai affrontato le scelte all'interno del talent?

Sugli inediti ho avuto un tipo di responsabilità diversa, interpretativa più che basata sulla questione autoriale. Quando gli autori mi chiedevano di portare un messaggio, il mio compito era dare l’interpretazione giusta al pezzo. Questo però non toglie che io voglia cominciare a scrivere i miei pezzi in italiano, anche perché per adesso lo faccio solo in inglese.

Italiano, inglese, ma anche portoghese. Hai mai pensato di proporre un pezzo all’interno della trasmissione? Ti piacerebbe coniugare anche quel mondo musicale?

In realtà ci ho pensato a fare qualcosa in portoghese, anche perché io sono italo-brasiliana. Mi piace molto il samba, anche perché ti costringere a ballare, a muoverti. Da un lato c’è la voglia di esplorare quel mondo lì, perché sarebbe la mia prima volta, dall’altra mi piacerebbe anche una contaminazione con la musica che sto facendo adesso, anche dal punto di vista degli strumenti da inserire nelle canzoni.

All’interno di Amici, avevate mai pensato di puntare su questo tuo lato musicale?

In realtà sì, avevo proposto alcune volte alla redazione delle canzoni e c’era stata anche una mezza preparazione, ma che non è riuscita mai ad andare in porto, anche perché sono stata eliminata al Serale.

C'è qualcosa che ti ha infastidito nel tuo percorso all'interno del programma? Penso, per esempio, alla polemica sul modo di "arrivare" al pubblico?

All'inizio mi ha infastidito quando sottolineavano che avessi solo una bella voce, come se tutto si fermasse lì e non riuscissi ad emozionare, ad arrivare alle persone. Poi ho cominciato a riflettere sul fatto che emozionare è un parere soggettivo e che la mia voce è uno strumento. A volte la uso in maniera diversa per comunicare emozioni diverse, tipo quando cerco un graffio per trasmettere la sofferenza.

Polemiche che inizialmente non ti avevano toccato, come quando sei entrata dopo la sfida con Stella. Qual è stato l'aspetto più difficile in quel momento, non avendo un pregresso nel mondo della musica?

Non avendo pezzi miei, sono entrata un po' in sordina, mi sono detta: "Vediamo quello che succede". Per me è sempre stata una scommessa, anche perché avevo cantato prima, ma solo cover.

E invece il momento in cui hai capito di appartenere a quel posto, di esser pronta a fare questo nuovo passo anche nell'industria musicale?

Credo quando ho cominciato a ricevere i primi feedback del pubblico, sono rimasta colpita da alcune risposte dopo mie esibizioni. Penso però che il primo inedito, Da quando ho smesso di amarti, mi ha dato la forza di trovare un mio equilibrio. Studio canto da quando avevo 9 anni, ma era la prima volta che presentavo un pezzo inedito.

Cosa hai sviluppato di più all'interno della scuola?

Sicuramente, attraverso lo studio, le tecniche vocali, ma anche come muovermi sul palco, l'interpretazione che avrei dovuto usare.

Un problema che invece, su TikTok dove pubblicavi le tue cover, non avevi avuto.

Devo ammetterlo che lo uso poco, ma era il mio biglietto da visita prima di entrare nel programma.

Cosa ti aveva spinto ad aprirlo?

Per me è sempre stata una vetrina per far vedere che cantassi, mi chiedevo se potevo riuscire ad arrivare ad altre persone.

Ti è arrivato qualche messaggio dopo il tuo percorso ad Amici da qualche artista importante?

Dentro la scuola, sicuramente i giudici e qualche artista che era venuto lì a darci dei voti per gli inediti: ho ricevuto anche un messaggio da un grande cantante, ma non posso dire chi è (ride n.d.r).

Ci hai creduto alla finale e quanto ti è dispiaciuto esser arrivata a pochi passi dal traguardo?

Ovviamente ci sono rimasta male, sarebbe strano il contrario. Però devo ammettere che mancavano poche settimane e ho rivisto prima la mia famiglia e i miei amici che mi hanno rasserenato.

Non hai mai pensato alla possibilità di vincere il programma?

Non pensavo sarei arrivata neanche così in fondo. Inizialmente pensavo sarebbe durata qualche mese, ma dopo ogni puntata, tutti mi dicevano che sarei andata avanti. Alla fine, speravo di arrivare anche più in là, ma sono felice del mio percorso e va benissimo così.

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