Mario Cucinella: sostenibilità architettonica e empatia creativa
Da qualche decennio assistiamo ormai ad un lento e continuo crescere dell’interesse sui temi dell’ambiente e dell’energia nel mondo dell’Architettura. Il processo di internazionalizzazione dei progetti, indifferenti a luoghi, culture locali ed energia, ha creato una diffusione di modelli che non si adattano alle condizioni climatiche e territoriali. Ciò ha trasformato il costruito non in opportunità, ma in un problema energetico globale. Ma quando la sostenibilità ambientale era considerata ancora una cosa lontana di cui occuparsi e preoccuparsi in un futuro non ben definito, Mario Cucinella già realizzava architetture eco-compatibili. Il suo nome ormai è garanzia nel campo dell’architettura sostenibile mondiale.
Mario Cucinella è da sempre sensibile a un'armonica integrazione di estetica funzionale e rispettoso impatto ambientale, «in cui la bellezza è un investimento sulla qualità per sbarazzarci dell' aggressione della bruttezza che lo straordinario panorama italiano ha subito negli ultimi cinquant'anni sotto forma di operazioni immobiliari». Autore della stazione della metropolitana Villejuif Léo Lagrange di Parigi e del Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building dell'Università di Tsinghua in Cina, e anche del masterplan di riqualificazione dell' ex manifattura di tabacchi nell'area est di Napoli, Cucinella è una realtà contemporanea di primo piano dell'architettura italiana ed internazionale.
Classe 1960, nato a Palermo, cresciuto a Genova, dove ha fatto parte del team di Renzo Piano, passato per Parigi e adesso di base a Bologna, Cucinella non è un architetto a cui piace mettere la firma su progetti avveniristici. Non si dà arie da archistar, come tanti suoi colleghi, benchè nel 2009 sia stato il primo architetto Italiano, dopo 30 anni, a vincere un Premio MIPIM (Marché International des Professionnels d'Immobilier) nella categoria green building con il Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET) a Ningo, Cina. Due anni dopo, nel 2011 vince di nuovo il prestigioso premio nella stessa categoria con la Sede centrale italiana della 3M a Milano.
Se le archistar oggi costruiscono il meno con il più, nel senso che le loro opere si caratterizzano per un surplus di forma e di mezzi tecnici a disposizione, il motto di Cucinella oggi è, al contrario, realizzare il più con il meno: more with less. A mostrare che non si tratta solo di uno slogan, Cucinella ha avanzato numerose proposte: la sua più famosa è una casa sostenibile dal costo di 100mila euro, in via di realizzazione a Lodi, vicino a Milano: un insediamento di 20 appartamenti su misura, costruiti con materiali innovativi e utilizzo di energie da fonti rinnovabili, sfruttando i vantaggi della prefabbricazione industriale. «La mia proposta è a misura di desiderio» – racconta Cucinella – «Io ti do un rettangolo da abitare. Il fatto che lo abiti tu lo rende diverso da quello che abito io. Mi diverto un mondo a presentare il progetto perché alla fine c'è sempre chi mi dice: "Architetto, è pure bella questa casa!". È bello poterla personalizzare, è bello sapere che il cemento più leggero impiegato (e studiato con Italcementi) nulla toglie alla privacy: al contrario è un'altra fonte di risparmio perché è fatto di materiali da riciclo e migliora la prestazione termica di circa il 25 per cento. Soprattutto è bello avere una casa propria per cui non ci si è dovuti indebitare follemente. E, quando finalmente anche in Italia ci sarà l'obbligo di certificare le prestazioni, le case costruite così avranno un altro e più alto valore. Nascerà un mercato nuovo».
La casa 100K risponde ad una domanda molto semplice di accesso alla casa da parte di milioni di persone che non hanno più le risorse per comprarla o fare mutui. È una risposta ad un’esigenza vera del mercato che non è presa in considerazione da nessuno, neanche dalla parte pubblica. I comuni e le Regioni, così come i privati, non si occupano più di edilizia popolare. C’è un vuoto enorme in quel segmento di edilizia e nonostante ciò si continua a costruire edilizia di pessima qualità per un ipotetico mercato che sta scemando. La vera sfida è combinare la qualità a basso costo con le energie rinnovabili costruendo il nuovo patrimonio edilizio in modo che sia la soluzione del problema energetico.
Sensibilità, creatività, sostenibilità sono i temi che sin da subito hanno caratterizzato il lavoro dell’architetto palermitano. La scelta di Cucinella è volutamente priva di mediazione: la tecnologia diventa linguaggio, viene esplicitato il processo costruttivo, la statica degli edifici così come la loro ingegneria impiantistica diventano segno, quasi a tradurre in forme compiute la necessità di comunicare il funzionamento di un sistema nel suo complesso. Ogni soluzione, ogni dettaglio tecnologico, esprimono un chiaro processo ed infondono carattere ed identità all'architettura che vanno a costituire.
Oggi è necessario dunque interpretare meglio e con maggior sensibilità il rapporto tra architettura e ambiente, con la consapevolezza che forse siamo all'inizio di un periodo nuovo, caratterizzato dalla ricerca e dalla sperimentazione di nuovi linguaggi che si sovrappongono, si integrano con le tecnologie. Nuovi progetti affrontano il tema del risparmio dell'energia e, in maniera più ampia, quello dei nuovi linguaggi. Questi esempi, che si stanno moltiplicando in giro per il mondo, dimostrano la nascita di una nuova etica che parte da una maggiore coscienza riguardo al paesaggio circostante. L'ambiente influenza i comportamenti delle persone. Pertanto l'Architettura può dare un grande contributo alla creazione di una nuova cultura, un nuovo stile di vita che sia veramente attento alla tutela dell'ambiente, alle risorse naturali e al controllo dell'inquinamento. Ne abbiamo discusso in un'intervista proprio con l’Architetto Mario Cucinella.