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Maria Paiato: la mia Anna Cappelli

Maria Paiato porta in scena Anna Cappelli, monologo di Annibale Ruccello per la regia di Pierpaolo Sepe.
A cura di Simone Petrella
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Termina questa settimana la tournée nazionale del monologo “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello, interpretato dalla straordinaria attrice Maria Paiato, diretto da Pierapolo Sepe e presentato da Fondazione Salerno Contemporanea.

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Annibale Ruccello, autore scomparso a trent’anni nel 1986, ha prodotto un numero limitato di testi teatrali che negli anni hanno riscosso un successo nazionale crescente. I personaggi descritti dal drammaturgo sono ispirati spesso a un mondo proletario o piccolo borghese degli anni sessanta e settanta ed ai mutamenti di un’epoca in cui l’omosessualità e l'emancipazione femminile potevano significare emarginazione.

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Il lavoro di Pierpaolo Sepe e Maria Paiato, però, elimina dal testo l’ascendenza campana e la protagonista diventa una donna antagonista di se stessa, complessa e sfumata, contemporanea, i cui istinti di possesso affiorano a tratti per poi sprofondare nell’abisso della coscienza, nascosti sotto un sorriso forzato e dei modi manierati.

La regia di Sepe, semplice ed essenziale ma precisa, crea giustamente uno spazio vuoto, che viene completamente riempito dall’incredibile interpretazione dell’attrice. Maria Paiato indaga il personaggio con una perizia tecnica magistrale; sebbene l’interpretazione sia fluida e coinvolgente, nulla viene lasciato al caso, le battute si piegano alla volontà dell’artista che riesce ad unire le intuizioni sull’animo del personaggio alla capacità di restituirle perfettamente al pubblico. Un intero discorso viene smentito dall’impercettibile movimento di una mano, da uno sguardo, da un cambio di tono. Emergono prepotenti la preparazione tecnica, la capacità vocale e lo studio come elementi necessari per la buona riuscita di un'opera.

L'attrice stessa ci ha raccontato dell'attenzione continua che dedica al lavoro, del suo ritornare sulle battute, riaprirle come ferite per scavarci dentro e trarne nuova linfa, nuovo senso. Attrice laureata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico, Maria vanta collaborazioni teatrali celebri con Nanni loy, Valerio Binasco e Luca Ronconi, con cui ha lavorato quest'anno e lavorerà di nuovo la stagione prossima.

Insomma un’interpretazione che stupisce, di un’attrice che è fortunatamente riconosciuta in Italia, per quanto il teatro possa dare riconoscimento, e che alza lo standard di un'arte che altrimenti rischia di languire nel mare dei finanziamenti pubblici, delle star televisive  e del disinteresse generale.

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