Marche, ritrovata villa romana nella riserva naturale Abbadia di Fiastra
Un esempio unico nel nostro Paese di villa rustica di epoca romana all'interno di un grande latifondo, oggi ricompreso nella riserva Abbadia di Fiastra nella Marche. Si tratta della Villamagna che, a conclusione degli scavi nel sito archeologico, svela mosaici e dipinti di epoca romana. Si sono conclusi gli scavi nel sito archeologico di Villamagna, nel territorio di Urbisaglia, condotti da una équipe dell'Università di Macerata, diretta da Roberto Perna e di cui hanno fatto parte diversi tecnici e collaboratori dell'Ateneo, Gilberto Montali, Marzia Giuliodori e David Sforzini.
Le ricerche sulla villa precedentemente individuata si erano interrotte tempo fa e solo quest'anno, grazie a una concessione del Ministero dei beni culturali, coordinata dal Soprintendente all'archeologia belle arti e paesaggio Carlo Birrozzi e dall'archeologo Giorgio Postrioti, con la collaborazione della Fondazione Giustiniani Bandini, proprietaria dell'area, hanno permesso di riprendere le indagini interrotte da più cinque anni e già avviate all'inizio degli anni 2000 anche in collaborazione con la Fondazione Carima.
La villa è un esempio unico a livello nazionale di villa rustica al centro di un grande latifondo, la cui vita, dopo numerose modifiche architettoniche, arriva fino al VI sec. d.C., documentando un modello di gestione del territorio che subentra alla crisi delle città romane e che è estremamente difficile individuare archeologicamente.
Riserva naturale Abbadia di Fiastra
La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, istituita nel 1984, comprende 1825 ettari di terreni che circondano l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra che ancora mostrano tracce evidenti della lunga presenza e del lavoro dei monaci. Nasce per proteggere le terre appartenute ai monaci cistercensi e da loro plasmate nel corso dei secoli e dove è ancora possibile godere di un ambiente accogliente ed armonioso, espressione di un rapporto equilibrato tra uomo e natura.