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Marche, in mostra i maestri del Quattrocento: dopo il terremoto si riparte dall’arte

“Le Marche per le Marche” è l’iniziativa che anche in questi giorni di festa apre alcuni dei luoghi simbolo del centro Italia. Un progetto pensato per ripartire da qui, dall’arte e dalla valorizzazione della cultura come risorsa per la ricostruzione.
A cura di Federica D'Alfonso
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"Matrimonio Mistico di Santa Caterina", Lorenzo Salimbeni (1400)
"Matrimonio Mistico di Santa Caterina", Lorenzo Salimbeni (1400)

Il modo migliore per ricostruire ciò che il terremoto ha portato via è vivere il territorio: è questa l’idea alla base dell’iniziativa che dal 23 dicembre fino al 28 febbraio 2017 aprirà le porte di alcuni luoghi d’arte fra i più significativi delle Marche.

Ricostruire, anche attraverso l’arte: è con questo obiettivo che i comuni di Urbino e Pesaro, San Severino Marche e alcuni collezionisti privati hanno risposto all’appello di Vittorio Sgarbi, inaugurando “Le Marche per le Marche in mostra”, un’esposizione che porta direttamente nel cuore dei territori che dallo scorso agosto non smettono di essere colpiti dal terremoto. Si tratta di un percorso congiunto, che attraverso un biglietto dal costo simbolico, non solo intende far rivivere quei luoghi attraverso ciò che hanno di più bello, ma contribuirà anche alla ricostruzione di ciò che non esiste più.

Tre luoghi diversi, un unico obiettivo

Giovanni Antonio da Pesaro, “La Madonna con il bambino, e i santi Onofrio, Giovanni Battista, Gerolamo, un santo vescovo e Sant'Aiuto inginocchiato”
Giovanni Antonio da Pesaro, “La Madonna con il bambino, e i santi Onofrio, Giovanni Battista, Gerolamo, un santo vescovo e Sant'Aiuto inginocchiato”

La mostra attraversa le Marche, ed espone tre capolavori in tre luoghi diversi: grazie all'acquisto di un biglietto unico di 3 euro, che consentirà l’affiliazione alla Card Pesaro Cult, sarà possibile accedere al Palazzo Mosca di Pesaro, all'Oratorio di San Giovanni e al Palazzo Ducale di Urbino, dove sono custodite tre opere caratteristiche del primo Rinascimento. Per ogni biglietto venduto, un euro sarà destinato ai fondi per la ricostruzione delle zone terremotate.

Tre i capolavori scelti per questo percorso artistico nel cuore del sisma: “La Sacra parentela” di Cola dell’Amatrice, esposta nella Sala del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino, “Il Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria” di Lorenzo Salimbeni, sempre a Urbino, nell'Oratorio di San Giovanni, e la magnifica pala d’altare di Giovanni Antonio da Pesaro, che ritrae “La Madonna con il bambino, e i santi Onofrio, Giovanni Battista, Gerolamo, un santo vescovo e Sant'Aiuto inginocchiato”, visibile nella Sala 8 di Palazzo Mosca, a Pesaro.

Le amministrazioni comunali di Urbino e Pesaro, la Confraternita di San Giovanni Battista di Urbino, il Comune di San Severino Marche e due collezionisti privati hanno lavorato insieme, sotto la supervisione di Vittorio Sgarbi, per realizzare questo progetto, che ha come obiettivo non solo quello di contribuire alla ricostruzione mettendo in gioco ciò che di più bello c’è nelle Marche, ma anche di mantenere viva l’attenzione sulle necessità dei territori colpiti dal sisma e nel contempo promuovere le Marche come destinazione turistico-culturale.

Il gesto più concreto per essere solidali è visitare le Marche, ripetono instancabilmente i sindaci delle città colpite, e questo vuole indicare anche l’iniziativa: lavorare affinché questi territori non vengano dimenticati, abbandonati, ma valorizzati e ricostruiti perché con loro si ricostruisce anche un’identità culturale che altrimenti andrebbe perduta per sempre.

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