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Manet, Renoir e Gauguin: le meraviglie dell’Impressionismo in mostra a Treviso

Linea d’ombra festeggia vent’anni di attività, e lo fa con una stagione espositiva unica: fino ad aprile, l’Impressionismo sarà uno dei grandi protagonisti al Museo di Santa Caterina di Treviso.
A cura di Federica D'Alfonso
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Edouard Manet, Le Déjeuner sur l'Herbe (1863), Museo d'Orsay
Edouard Manet, Le Déjeuner sur l'Herbe (1863), Museo d'Orsay

Linea d'ombra” compie vent'anni: per festeggiare l'importante traguardo la società, insieme al suo fondatore, Marco Goldin, ha scelto di portare a Treviso tre imperdibili mostre che, dall'Impressionismo al secondo Novecento, offrono al pubblico un incontro con l'arte unico ed estremamente variegato.

La società, insieme al Comune di Treviso, regala al pubblico ben tre mostre, da ottobre ad aprile 2017, nella splendida location del Museo civico di Santa Caterina: “Storia dell'impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin”, “Tiziano Rubens Rembrandt. L'immagine femminile tra Cinquecento e Seicento” e “Da Guttuso a Vedova a Schifano”.

Vent'anni di Linea d'ombra

"Linea d’ombra" viene fondata nel 1996 da Marco Goldin, e da vent'anni l'associazione si occupa dell'organizzazione di mostre d'arte avvalendosi di un team scientifico e di professionisti nel campo della comunicazione artistica. Negli anni, “Linea d'ombra” ha stretto importantissime collaborazioni con enti e fondazioni italiane per portare in mostra pezzi fondamentali dell'arte internazionale: del 2013 è l'accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ha portato a Palazzo Fava come primo, straordinario frutto la mostra "La ragazza con l'orecchino di perla", mentre dell'anno successivo quello con la Fondazione Teatro Comunale della città di Vicenza, in collaborazione con il Comune di Vicenza e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, che ha consentito di realizzare in Basilica Palladiana a Vicenza un grande progetto espositivo: "Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera i notturni dagli Egizi al Novecento".

L'Impressionismo a Treviso

Eugène Boudin, Trouville, 1864
Eugène Boudin, Trouville, 1864

L'appuntamento di rilievo, per la stagione espositiva proposta da Linea d'ombra, è senz'altro quello dadicato all'Impressionismo, alle sue storie e ai suoi protagonisti: Monet, Renoir, Van Gogh e Gauguin. Dal 29 ottobre al 17 aprile 2017 presso il Museo di Santa Caterina si traccia una linea che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, con un focus sulle atmosfere che precedono l'Impressionismo e sull'eredità lasciata dai grandi maestri di questa corrente.

Una raccolta di oltre 140 opere, organizzate in sezioni che ripercorrono la nascita, lo sviluppo e la grande fortuna del movimento, con uno sguardo innovativo sul periodo storico in questione: accanto ai grandi nomi dell'Impressionismo infatti, Marco Goldin ha scelto di affiancare l'arte giapponese e la fotografia, per una sorta di sguardo “comparato” sulle atmosfere artistiche orientali. L'obiettivo, ha spiegato Goldin, è quello di raccontare la differenza tra ciò che volevano mostrare i pittori, ovvero l'atmosfera ritratta dal vero, all'aperto, e l'esordio della fotografia. Sono esposte circa 30 xilografie di Eizan e Hiroshige su carta, provenienti da collezioni private e dai musei d'arte orientale di Genova e di Torino.

Claude Monet, Impression, soleil levant, 1872
Claude Monet, Impression, soleil levant, 1872

Non dunque un prima e un poi, ma un’esperienza storica che si esprime in parallelo, e simultaneamente, nelle strade di Parigi e nelle campagne di Francia, lungo i suoi fiumi e le sue coste. Quel Salon al quale del resto, pur rifiutandone lo spirito di rievocazione e di conservazione, gli impressionisti ambivano a partecipare, essendo comunque il solo luogo che poteva garantire visibilità e fama.

Sei i percorsi che si intrecciano per creare questo imperdibile affresco. Il primo, “Lo sguardo e il silenzio”, che si concentra sul tema del ritratto e sui suoi grandi artisti: Ingres, Delacroix, Courbet, Manet, Degas e Renoir, fino a toccare la massima espressione artistica con Van Gogh e Gauguin.

 Edgar Degas, Prova da palconscenico, 1878–1879, Metropolitan Museum of Art, New York City
Edgar Degas, Prova da palconscenico, 1878–1879, Metropolitan Museum of Art, New York City

A seguire, “Figure sotto il cielo”, una sezione interamente dedicata all'indagine della figura umana nello spazio: e dunque esponendo i giardini di Monet o i prati di Renoir, le spiagge di normandia dipinte da Boudin o i boschi di Corot e Courbet. È poi la volta de “La posa delle cose”, e di “Un nuovo desiderio di natura”, che espongono opere di Cézanne, Corot e Van Gogh. L'Impressionismo in pericolo” e “Come cambia un mondo” sono le sale conclusive del magnifico percorso tematico attraverso l'arte impressionista: la crisi del plein-air e le opere ultime di Cézanne e Monet, per chiudere la parabola di una delle esperienze artistiche più significative del XIX secolo.

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