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Manca il museo, i tesori degli scavi di Olplonti trasferiti negli USA

Situazione paradossale a Torre Annunziata (Napoli). L’immenso patrimonio composto da pezzi di grande valore dovrà lasciare l’Italia perchè manca uno spazio adatto per ospitarlo. E ovviamente le polemiche non mancano.
A cura di B. C.
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Un intero gruppo marmoreo, sculture, pezzi di anfore, vasi, pezzi di intonaco delle ville A e B e, soprattutto, i famosi ori di oplonti. Per anni sono  rimasti a prendere polvere nel deposito magazzino degli scavi dell'area archeologica di Torre Annunziata. Ma ora l’immenso patrimonio lascerà la città proprio a causa della mancanza di un luogo idoneo per l’esposizione. La notizia è riportata dal Mattino. “Una operazione che rientra nel progetto The Oplontis Projetct il cui responsabile è il professore americano John Robert Clarke che con il suo staff sta conducendo gli scavi nella villa B. Se nella città oplontina non sono stati degnati della benché minima considerazione da parte del comune e della stessa Soprintendenza archeologica, negli Stati Uniti, rappresenteranno alla fine del 2015, il pezzo pregiato di una mostra itinerante che toccherà le università di quattro stati”.

I tesori di Oplonti partono per gli Stati Uniti

E così per almeno due anni questi tesori potranno essere visti dagli americani. Con la speranza che poi possano tornare in Italia. “Si tratta – dice il professore Clarke – di reperti molto importanti, che saranno esposti con alcuni degli ori di Oplonti. Sarà realizzato anche un catalogo. Le possibilità che questi pezzi una volta partiti possano restare fuori? Non credo che possa accadere. A Torre manca un museo – attacca Clarke – per colpa della indifferenza, della città del sindaco e delle istituzioni”.

Non mancano le polemiche

Ma ovviamente in Italia c’è delusione: “Una vergogna – attacca il presidente del centro studi storici Nicolò D’Alagno Vincenzo Marasco che sta collaborando agli scavi della villa B – i torresi non hanno l’opportunità di vedere il loro patrimonio culturale, se non tramite le mostre all’estero e quando arriverà l’ennesimo catalogo”. Ma il sindaco di Torre Annunziata difende i meriti della propria amministrazione: “Voglio ricordare al professore Clarke che grazie al nostro lavoro in sinergia con la Soprintendenza, e con i comuni, è nato il nuovo piano di gestione per le aree archeologiche unesco. E’ stato fatto un lavoro straordinario tra ministero, soprintendenza e comuni, per mettere a regime tutta la situazione scavi. Si sta lavorando per la definitiva risoluzione, il sindaco peraltro non ha competenze dirette”.

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