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Man Booker International Prize: vince Han Kang, battuti Orhan Pamuk ed Elena Ferrante

Il più importante premio letterario inglese per la narrativa tradotta è andato alla sudcoreana Han Kang: il suo romanzo “The Vegetarian”, giudicato una “sconcertante miscela di bellezza e orrore”, si è aggiudicato il Man Booker International Prize. Battendo il Nobel Orhan Pamuk e il fenomeno letterario assoluto degli ultimi anni, Elena Ferrante.
A cura di Federica D'Alfonso
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La scrittrice sudcoreana Han Kang, vincitrice del Man Booker International Prize 2016 con "The Vegetarian"
La scrittrice sudcoreana Han Kang, vincitrice del Man Booker International Prize 2016 con "The Vegetarian"

È stato il romanzo "The Vegetarian" di Han Kang, scrittrice sudcoreana, a vincere l’edizione 2016 del Man Booker International Prize, il più importante premio letterario dedicato alla narrativa tradotta in inglese del Regno Unito. La storia della donna che decide di smettere di cibarsi di carne, con conseguenze disastrose, ha battuto numerose eccellenze del panorama letterario mondiale, primo fra tutti il Nobel Orhan Pamuk, oltre che la partenopea e misteriosa Elena Ferrante. Nato come premio alla carriera, da quest'anno e per la prima volta il Man Booker International Prize è stato assegnato come riconoscimento all'opera singola: la favorita in assoluto sembrava proprio Ferrante, arrivata inaspettatamente fra i sei finalisti con "The Story of the Lost Child".

Dopo l'ungherese László Krasznahorkai, vincitore nel 2015, Philip Roth e Alice Munro rispettivamente nel 2011 e nel 2009, l'importante riconoscimento vola in Corea del Sud. A premiare "The Vegetarian" come il miglior romanzo tradotto dell'anno, assegnando un generoso montepremi che sarà diviso equamente tra il traduttore e l'autore originale, una giuria presieduta da Boyd Tonkin: un lavoro "compatto, raffinato e disturbante", una "sconcertante miscela di bellezza e orrore", lo ha definito il critico letterario. Insieme a Tonkin, la giuria era composta dall’antropologa bengalese Tahmima Anam, da David Bellos, direttore di un programma di traduzioni alla Princeton University, dallo studioso Daniel Medin e dalla poetessa Ruth Padel. Han Kang dividerà il premio in denaro con la sua traduttrice, la 28 enne Deborah Smith, che ha iniziato a studiare il coreano appena sette anni fa.

Han Kang con la traduttrice Deborah Smith
Han Kang con la traduttrice Deborah Smith

Dal 2005 al 2015 il Premio è stato assegnato ogni due anni all’opera omnia di un autore scritta in inglese o disponibile in inglese, ma a partire da questa edizione oltre a tenersi ogni anno, verrà selezionata una singola opera, anche scritta in un’altra lingua e tradotta in inglese. Il concorso vuole infatti valorizzare e sostenere la letteratura straniera, dando importanza fondamentale anche al lavoro dei traduttori. Per questo, il premio di 50 mila sterline (quasi 65mila euro) viene diviso equamente tra l’autore e il traduttore dell’opera vincitrice.

Da 155 testi selezionati si era arrivati a 12, poi a sei: "dall'Angola devastato dalla guerra a Napoli terrorizzata dalla camorra, dalle montagne dell'Austria alla crescente proliferazione di Istanbul sino alla metamorfosi della Corea del Sud", tutti i più interessanti scrittori degli ultimi anni erano in lizza per il prestigioso riconoscimento. Il turco Orhan Pamuk, il cinese Yan Lianke, l’angolano José Eduardo Agualusa, l’austriaco Robert Seethaler, la sudcoreana Han Kang, e "lei": Elena Ferrante.

Grazie alle traduzioni di Ann Goldstein Elena Ferrante è arrivata in Gran Bretagna e oltreoceano, riscuotendo un enorme successo di pubblico: i libri hanno ottenuto anche un notevole apprezzamento da parte dei critici letterari di quasi tutti i maggiori giornali e siti di news britannici e statunitensi. Il supplemento letterario del Times ha dedicato a Ferrante la copertina definendola "magical", l'Atlantic ha pubblicato un lungo articolo, mentre il Guardian ha definito Storia della bambina perduta  "un romanzo da premio Nobel". Ultimo è stato il riconoscimento da parte del New York Times, che ha inserito "L'amica geniale" nella sua classifica dei migliori libri del 2015, oltre alle numerose critiche positive.

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