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Magritte, Duchamp, Dalì: a Bologna la mostra sui rivoluzionari del Novecento

Centottanta capolavori dell’arte raccontano la creatività e l’inquietudine di un secolo a Palazzo Albergati fino all’11 febbraio. Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, insieme per raccontare un periodo straordinario.
A cura di Redazione Cultura
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Si intitola "I rivoluzionari del Novecento” e la mostra si inaugura oggi 17 ottobre a Palazzo Albergati, portando in scena nomi fondamentali del Novecento come Marcel Duchamp, René Magritte, Man Ray, Salvador Dalì e Jackson Pollock. Si tratta di 180 opere provenienti dall'Israel Museum di Gerusalemme che saranno esposte a Bologna fino all'11 febbraio, tra i pezzi forti dell'esposizione c'è la celeberrima Gioconda con i baffi di Duchamp.

Una grande mostra dedicata ai nomi del mondo dell'arte che hanno rivoluzionato il Novecento: Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, insieme per raccontare un periodo di straordinaria creatività. Tutto contenuto in un museo. L'Israel Museum di Gerusalemme, che per l'occasione si riversa in parte nel capoluogo emiliano, lasciando ai visitatori italiani e ai turisti stranieri della città bolognese la possibilità di ammirare una cospicua parte del suo tesoro.

Dovuta innanzitutto ad Arturo Schwarz – docente, scrittore e poeta milanese – che ha donato la sua vasta collezione di arte Dada, surrealista e pre-surrealista comprendente più di 700 opere che costituiscono la maggior parte della collezione e della selezione di opere in mostra.

Tra i capolavori esposti ci sono Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dali, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray. L'allestimento è realizzato dall'architetto Oscar Tusquets Blanca, che ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dalì (1934-35) e l'installazione ‘1,200 Sacks of Coal' ideata da Duchamp per l'Exposition Internationale du Surre'alisme del 1938.

Attraverso un percorso tematico, la mostra – curata da Adina Kamien-Kazhdan, senior curator of Modern Art at the Israel Museum – offre una visione completa di questo patrimonio avanguardistico suddiviso in cinque sezioni.

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