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L’ultima intervista di Franchino al Muschio Selvaggio di Fedez e Sal: “Amo raccontare fiabe al pubblico”

Il dj e vocalist Franchino, scomparso lo scorso 19 maggio, aveva fatto la sua ultima intervista nel podcast Muschio Selvaggio, allora condotto da Luis e Martin Sal, con Fedez.
A cura di Vincenzo Nasto
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Franchino, via IG e Muschio Selvaggio
Franchino, via IG e Muschio Selvaggio

Franchino, nome d'arte di Francesco Principato, è scomparso negli scorsi giorni all'età di 71 anni. L'annuncio, arrivato dalla sua pagina Facebook, riprende un messaggio dei familiari, che hanno specificato anche come negli ultimi mesi, l'uomo versasse in condizioni di salute complesse. Il dj e vocalist, diventato una vera e propria icona prima in Italia, e poi nelle maggiori località turistiche straniere, aveva rilasciato la sua ultima intervista nel format Muschio Selvaggio, allora ancora condotto da Luis e Martin Sal, insieme a Fedez. L'uomo, di origine siciliane, ma trasferitosi in Toscana sin da piccolo, aveva raccontato la sua storia, del modo in cui la musica elettronica e la techno avesse raggiunto e poi canalizzato la sua vita, l'esperienza in Brasile, ma soprattutto il mondo fiabesco a cui aveva abituato il pubblico con le sue storie durante le serate in discoteca.

Tra le prime curiosità svelate sul proprio passato, il suo primo lavoro, quello di parrucchiere: "Facevo il parrucchiere e lo stilista all’epoca, ma la passione della musica era talmente grande che non potevo non dedicarmi al mestiere di deejay. Solo che i ritmi non si conciliavano con il lavoro diurno. Andavo a letto alle cinque ma alle sette di mattina era difficile alzarsi". Un percorso che dopo pochi anni nella provincia Toscana, lo porterà ad esibirsi anche sulla riviera romagnola, per poi arrivare all'estero: Ibiza, Barcellona, Amsterdam, Londra e Berlino. Più di 20 anni in cui il pubblico si è alternato anche sotto la consolle, come racconta lo stesso Franchino: "Il mio nome è stato portato a giro in Italia per quello che ho dato. Trent’anni fa c’erano già i ragazzi di 30 anni che oggi hanno sessant’anni che vengono comunque a far serata anche oggi. La vecchia guardia non manca mai. Dalla consolle spesso vedo davanti i giovani e dietro i più anziani".

Dal primo club da dj resident, il Seven Eleven di Montelupo Fiorentino, alla fama anche sul web con i primi video dei suoi set da vocalist dopo oltre 20 anni di carriera: il tutto con al centro riferimenti alla magia, alla fiaba, uno storytelling ripetuto durante le sue esibizioni. Proprio nell'intervista a Muschio Selvaggio, il vocalist aveva confessato di esser affascinato dalla magia dal suo primo viaggio, a Bahia in Brasile: "La magia ha fatto viaggiare me in primis, l’ho scoperta in Brasile. Era il primo viaggio della mia vita e mi sono innamorato di Bahia". Da "Magia portami via" a "Vivere per vivere", due dei più utilizzati claim di Franchino, l'obiettivo del vocalist era accompagnare il pubblico in un viaggio: "Prendo per mano i ragazzi e gli faccio fare il mio viaggio. Non ci sono mai parole a caso ma c’è un filo logico dall’inizio alla fine. Raccontavo storie già quando ero parrucchiere e tagliavo i capelli ai bambini piccoli. Non stavano mai fermi e allora raccontavo favole a modo mio e loro rimanevano sbalorditi".

Tra gli ultimi messaggi lanciati durante l'intervista, riferendosi sempre alla magia e al sogno come promotore di tutto il percorso da dj e vocalist che l'ha coinvolto dalla fine degli anni '80, Franchino ha sottolineato come l'essere un sognatore lo abbia portato a 69 anni a pubblicare il suo ultimo progetto C'era una volta: "Io sono solo un sognatore, anzi faccio l’appello ai giovani e anche quelli meno, di sognare. È l’unica cosa che ci fa stare bene. Io ho avuto tanti sogni e ne ho realizzati molti, me ne manca solo qualcuno".

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