L’Ucraina denuncia 553 siti culturali danneggiati dall’inizio della guerra
Sono 553 i beni culturali danneggiati in Ucraina dopo quasi un anno di guerra. I danni sono stati tracciati dal Ministero della Cultura dell’Ucraina che quotidianamente riporta i numeri aggiornati sul sito Culture Crimes, parte di un progetto realizzato per raccogliere i dati sulla base di testimonianze che arrivano da ogni parte del paese. Secondo i dati riportati dall’Unesco, aggiornati al 10 gennaio, sarebbero 234 i siti culturali danneggiati, di cui 104 siti religiosi, 18 musei, 82 edifici di interesse storico-artistico, 19 monumenti e 11 biblioteche. Le regioni più colpite secondo il report dell’Unesco sono: Donetsk con 64 siti danneggiati, Kharkiv che invece ne conta 54 e Kyiv 34.
Sono stati danneggiati molti musei, come il Museo delle Tradizioni Locali di Mariupol fondato nel 1920 e devastato a causa dei bombardamenti. Danneggiata da un’esplosione anche la facciata della Galleria Municipale di Kharkiv e alcune parti interne, ma non solo. Sono stati rovinati i soffitti, la facciata e le finestre del memoriale dello scrittore Myhailo Kotsiubynsky a Chernihiv, del Museo delle Tradizioni Locali di Sumy e del Museo d’Arte Regionale di Černihiv intitolato a Hryhorij Galagan che ospita la collezione più importante di tutta la Regione, con opere di artisti provenienti anche da altri Paesi. Una torre del Castello Popov di Vastlivka è stata distrutta e le mura sono state danneggiate. Sono stati rilevati danni e dispersioni anche in diverse collezioni di vari musei. Sarebbero stati distrutti, secondo Cultures Crime, il Museo delle Tradizioni Locali a causa di un incendio e il Museo di Storia di Mariupol che si trovava nella Casa della Cultura “Karl Marx”, distrutta durante un attacco. Probabilmente saccheggiato dai russi, come riportano alcuni media, il Museo di Storia Locale di Melitopol a cui sarebbero state sottratte alcune raccolte archeologiche di oggetti sciti.
Sono stati rovinati, come riporta il sito Finestre sull’Arte, anche alcuni siti archeologici come due sepolture a tumulo degli sciti a Kherson e una a Chernihiv, ma non solo. Sono stati distrutti anche teatri e centri culturali come la Casa della Cultura di Prudianka, la Casa della Cultura di Merefa, il Palazzo della Cultura ‘’Iskra’’ di Mariupol e il Teatro dell’Accademia Regionale del Donetsk di Mariupol risalente al 1960, adibito a rifugio durante la guerra. Quest’ultimo ha costituito un caso mediatico arrivato fino in Italia e su cui è prontamente intervenuto l’ex Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che il 17 marzo scrisse su Twitter che l’Italia era pronta a ricostruire il Teatro di Mariupol in quanto la sua proposta di offrire all’Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena possibile era stata approvata dal Consiglio dei ministri. “I teatri di ogni Paese appartengono a tutta l’umanità”, concludeva.
Infine sono stati rovinati anche edifici importanti per il Paese come l’Hotel Spartak di Mariupol che risale al 1884. Le facciate, i soffitti, i tetti e gli interni di questo edificio sono stati danneggiati durante un bombardamento, così come la fortezza di Oleksiyivska risalente al XVIII secolo. A Chernihiv sono stati rovinati, tra i tanti beni storico-artistici, gli altari e alcuni elementi architettonici della chiesa di S.Elia risalente al XI-XII secolo; il settecentesco monastero della Trinita con la chiesa seicentesca, compresi i dipinti che erano conservati all’interno; il Museo storico militare; la Chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria costruita nel 1801-04.
A Skovorodynivka un missile ha distrutto l’appartamento dello scrittore settecentesco Hrygoriy Skovoroda che ospita il museo memoriale a lui dedicato, mentre a Kyselivka un attacco ha demolito il tetto e gli interni della chiesa cattolica dell’Immacolata Concezione risalente al 1852. Tra i monumenti moderni più importanti, come riportato sul sito Finestre sull’Arte, il caso più conosciuto è il danneggiamento al Memoriale dell’Olocausto Drobitsky Yar”, nel villaggio di Mala Rogan, nell’oblast di Kharkiv. L’obelisco del memoriale è andato parzialmente distrutto.