Lorenzo Fragola: “Il rapporto con Fedez? Pessimo, da lui non ricevetti alcun supporto”
"Da Fedez non ricevetti alcun supporto, rapporto pessimo”. Così Lorenzo Fragola, in un’intervista al Messaggero, ha ricordato il periodo in cui lavorò insieme al rapper, nel 2014 suo giudice a X Factor e successivamente manager per il primo periodo della sua carriera. Il cantante ha poi ricordato l’importanza della salute mentale, che si impegna a sensibilizzare ormai da diversi anni.
Lorenzo Fragola e il rapporto con Fedez: “Da lui non ricevetti nessun supporto”
A 10 anni di distanza dalla sua esperienza a X Factor, Fragola ha parlato del rapporto professionale con Fedez, che nel talent fu suo giudice per tutta la durata del percorso. “ll rapporto, pessimo, durò pochissimo. Non aveva niente a che fare con il mio modo di vedere le cose. Era stato il mio giudice e in un momento in cui non sapevo di chi fidarmi mi aggrappai a lui. Non avevo molta scelta”, ha svelato il cantante. Per un periodo, poi, Fedez gestì anche il management dell’artista con la società Newtopia, portandolo in gara al Festival di Sanremo 2015, dove si classificò decimo. “Da parte sua non ricevetti alcun supporto”, ha svelato Fragola.
L’esperienza a Sanremo a 19 anni
Fragola, l’anno successivo alla vittoria a X Factor, partecipò in gara tra i Big al Festival di Sanremo con il brano Siamo Uguali, classificandosi decimo. Un passaggio inaspettato per l’artista, all’epoca 19enne, che lo travolse:
Ero stato in studio di registrazione una volta. Non sapevo neppure cosa stessi facendo. Ma la minaccia che si prospettava da parte di chi lavorava con me in quel momento suonava più o meno così: "Se non vai a Sanremo rischi di non poter fare questo lavoro a lungo termine". Mettetevi nei panni di un diciannovenne: cosa avrei dovuto fare?
L’importanza della salute mentale per Lorenzo Fragola
L’artista fu uno uno dei primi a parlare pubblicamente di salute mentale: circa due anni fa, infatti, pubblicò un video su TikTok poco dopo aver avuto un attacco di panico. Le prime difficoltà iniziarono per lui nel 2021, con la scomparsa del padre: “Andai in terapia per risolvere gli attacchi di panico: ma quelli erano gli effetti di qualcosa di più profondo, una forma di depressione. E naturalmente c'entrava anche il lavoro”. Oggi Fragola sta meglio e, a chi si trova in difficoltà, si sente di dare un consiglio:
Di prendersi i propri tempi. E di parlarne. E io grazie alla terapia sono tornato ad amare la musica: per molto tempo era diventata un nemico. A 28 anni ho già visto tutto. Sto lavorando all'ultimo disco previsto dal contratto firmato dieci anni fa con Sony, quando ero un ragazzino alle primissime armi. Poi vedrò cosa succederà».
Negli anni della sua carriera è capitato che venisse costretto a fare qualcosa: “Non te lo dicono in maniera esplicita, ma ti fanno capire che la rinuncia a quella cosa potrebbe avere gravi conseguenze. Non mi veniva dato neppure il tempo di ragionare su quello che stavo facendo”.