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L’opera natalizia “a due facce” di Banksy inganna tutti: sembrano fiocchi di neve, ma è smog

A Port Talbot, in Galles, nel Regno Unito, l’ultima opera dello street artist Banksy. Un murales a due facce per denunciare l’inquinamento in una delle città britanniche con il più alto tasso di microgrammi di polveri sottili per metro cubo, dovuto a causa dell’acciaieria ancora funzionante. Il video dell’artista su Instagram.
A cura di Redazione Cultura
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Un'opera di street art che può essere vista da due punti di vista. È l'ultima "trovata" del celebre street artist Banksy. Guardando il murale ad angolo a Port Talbot, nel Galles, Regno Unito, l'immagine che si vede è quella di un bambino con la bocca spalancata pronta ad accogliere. Sembrano fiocchi di neve, ma in realtà se girassimo l'angolo scopriremmo che sono coriandoli di cenere che provengono da un cassonetto infuocato da cui fuoriesce. Il murale è una chiara denuncia dell’inquinamento nella cittadina gallese.

Ieri mercoledì 19 dicembre l’artista ha postato un breve video raffigurante l’opera sul proprio account Instagram, con la didascalia "Season’s greetings" ("Buone feste") e la canzone "Little snowflake" in sottofondo. Il video postato dallo street artist mostra anche il polo siderurgico di Tata Steel a Port Talbot, dove le acciaierie sono una grande fonte di inquinamento.

Lo scorso maggio l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito Port Talbot, che non conta più di 37000 abitanti, come la città più inquinata del Regno Unito, con 9,68 microgrammi di polveri sottili per metro cubo (l’Oms raccomanda un massimo di 10 microgrammi). Da qui l'iniziativa di Banksy, che è tornato a colpire di notte, come la Befana, stavolta per denunciare lo smog che opprime la città britannica e, in generale, il mondo occidentale.

La mostra a Milano su Banksy

Intanto continua “A visual protest. The art of Banksy”, la mostra che fino al 14 febbraio sarà al Mudec di Milano, retrospettiva “non ufficiale e non autorizzata da Banksy”. È il paradosso della street art: nel momento in cui il sistema ufficiale prova a imbrigliarti con la stessa logica “non autorizzata” usata dal writer per tutta la carriera, chi ha il diritto di impedirlo?

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