Lo splendore delle icone russe per la prima volta in mostra a Roma
Fino al 3 dicembre 2017 Palazzo Braschi a Roma ospiterà una importante mostra dedicata al suggestivo mondo dell'arte sacra: i motivi spirituali e la tradizione figurativa dell'antica iconografia russa saranno per la prima volta in assoluto in Italia, protagonisti di un'esposizione che ripercorrerà la genesi e gli sviluppi più interessanti di questa particolare forma espressiva.
Il progetto espositivo, curato dalla direttrice della sezione di studi e ricerche scientifiche dell'Andrey Rublev Lilija Evseeva, è pensato per incrementare la conoscenza del pubblico internazionale della tradizione figurativa russa e arricchire i tantissimi punti di contatto fra l'arte sacra cattolica e quella ortodossa. Non è un caso che la mostra, dal titolo “L'icona russa: preghiera e misericordia”, arrivi in occasione del venticinquesimo anniversario dell'instaurazione delle relazioni fra la Federazione Russa e l'Ordine di Malta.
L'importante esposizione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con alcuni importantissimi musei di Mosca come il Museo Centrale di arte e cultura russa antica Andrey Rublev e il Museo Privato dell’Icona Russa. Provengono proprio da lì le oltre trenta icone esposte, tutte risalenti ad un periodo compreso fra il XVII e il VIII secolo: veri e propri gioielli di arte e di storia, ai quali si aggiungono due opere contemporanee appartenenti a collezioni private e mai esposte prima d'ora, ovvero “Composizione con superfici trasparentii” di Vladimir Tatlin e “Madre di Dio” di Dimitrij Gutov.
I temi e i soggetti cari alla tradizione medievale non si esauriscono qui: saranno esposte opere di importanti botteghe artigiane come la “Trasfigurazione” conservata nel Palazzo dell'Armeria di Mosca e alcune opere provenienti dalla regione del Volga. Tantissime e molto particolari le icone mariane come “La Madre di Dio Odigitria di Šuja” e “la Madre di Dio Odigitria di Tichvin” entrambe del XVII secolo, insieme a “La Madre di Dio della Passione” del XVIII secolo.
Oltre a Maria, fonte di ispirazione per l'iconografia russa fu la vita di Cristo, rappresentata in opere come “Trasfigurazione” e “L'entrata del Signore a Gerusalemme” del XVIII secolo, entrambe esposte a Palazzo Braschi insieme a numerosi altri gioielli della tradizione russa come i martiri e i santi monaci russi: a questa serie appartengono il “San Sergio Radonež”, i “Santi Zosima e Savvatij”, “San Makarij di Unža”, “San NildiStolbnyj” e i “Santi Evfimij e Chariton di Sjamžem”.