Lo scrittore Andrea Camilleri riceve la cittadinanza onoraria di Agrigento
Lo scrittore Andrea Camilleri ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Agrigento nella cerimonia di questa mattina dalla Sala della Promoteca del Campidoglio a cui erano presenti il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca. Un riconoscimento per il contributo straordinario dato dall'autore alla città, per aver tradotto le sue opere in 32 Paesi del mondo, e per aver reinventato e sdoganato il dialetto dandogli, attraverso la bellezza della sua coloritura, la giusta divulgazione culturale.
Camilleri ha compiuto 90 anni il 6 settembre dello scorso anno e per questo grande traguardo Firetto ha deciso di avviare il percorso per il conferimento della cittadinanza onoraria al celebre scrittore. Andrea Camilleri ha sottolineato di essere onorato per il conferimento della cittadinanza onoraria di Agrigento conferitagli questa mattina in Campidoglio alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini. Sottolinea lo scrittore:
Troppi onori. L'onore è il mio. Uno può vincere un premio letterario ma avere la cittadinanza onoraria significa che un intero paese ti dice ‘voglio che tu sia dei nostri'. È un gesto di affetto e di stima che non può che gratificarmi e commuovermi.
Si è parlato anche delle statue celate in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani e di quanto, in ogni caso, nonostante episodi di questo genere, lo scrittore sia orgoglioso di essere italiano:
Per me le possono scoprire come vogliono. Io adoro la nudità dell'uomo e della donna, soprattutto quella della donna naturalmente. Quindi non solo non mi fa effetto, purtroppo date le condizioni della mia vista non vedrei se sono coperte o scoperte. Dovrei toccarle e se per caso non è una statua che mi succede? Lasciamo perdere". Una figuraccia? Vabbè una figuraccia. C'è gente che trucca le macchine con ditte famose come la Volkswagen e quelle non sono figuracce? Le facciamo solo noi italiani le figuracce? Ci sono paesi dell'Europa che fanno figuracce peggiori delle nostre. Il nostro è stato un gesto incauto e stupido, perché più conserviamo le nostre tradizioni e la nostra cultura e più possiamo affrontare l'incontro con l'altro. Una volta mi chiesero: ma lei è contento di essere europeo? Sì, sono felice di farmi fare un vestito da un sarto europeo purché i miei indumenti intimi, le mutande, la maglietta siamo italiane. Così il vestito europeo mi cade meglio. Che significava? Significava: più noi facciamo il presepe quando va fatto e le statue le teniamo come sono fatte, senza mettere braghettoni e coperture, perché quella è la nostra cultura, più siamo forti e pronti ad affrontare il futuro.