“Lo Schiaccianoci” di Giuliano Peparini aprirà la stagione di danza all’Opera di Roma
Mancano all'appello ancora due titoli di balletto e ben quattro mesi eppure già si scrive e si chiacchiera della prossima stagione del balletto capitolino, firmato dall'etoile-direttrice Eleonora Abbagnato, particolarmente centrata sui grandi ritorni di nomi, cognomi e repertorio in grande stile. Salta all'occhio anche il costante scambio artistico tra l'Opera di Roma e l'Opéra di Parigi, in un abbraccio che ormai Eleonora Abbagnato vuole tingere sempre più a tinte blu, bianche e rosse con l'onnipresente Patricia Ruanne a rimontare "La Bella addormentata" e soprattutto quella "Giselle" di cui abbiamo già scritto qualche tempo fa. Ma procediamo con ordine. La stagione 2016-2017 segnerà la propria prima rappresentazione il 18 dicembre prossimo con il fortunato "Lo Schiaccianoci" di Giuliano Peparini, già campione di incassi ed apripista di questa nuova carrellata di titoli visti e stravisti, in scena fino alla vigilia del prossimo Natale da passare in platea e palchetti. Di questo titolo ci piace ricordare la videografica di Gilles Papain a servizio delle due stelline di casa Rebecca Bianchi ed Alessandra Amato nel ruolo di protagonista del titolo di Piotr Ilich Ciaikovskij. La novità festaiola di questo primo scorcio di stagione è anche lo Speciale Capodanno da passare tutti insieme al Teatro Costanzi in bella compagnia delle mirabili musiche di Johann Strauss figlio de "Il Pipistrello", nelle coreografie di Roland Petit riprese ad arte da Luigi Bonino in scena proprio dal 31 dicembre all'8 gennaio 2017. I due atti saranno interpretati dal pas de deux di Maria Yakovleva con il gradito ritorno di Friedemann Vogel, già ospite amato da queste parti.
Il 2017 del Teatro dell'Opera di Roma è molto made in France
L'anno nuovo della danza capitolina parte fortissimo con "La Bella addormentata" che fu di Marius Petipa e Piotr Ilich Ciaikovskij nella primissima versione del 1890. Al Teatro dell'Opera di Roma, Eleonora Abbagnato affiderà le sorti di Aurora, interpretata da Iana Salenko, alle sapienti mani francesi di Jean-Guillaume Bart (Teatro dell'Opéra di Parigi, ndr) con l'assistenza alle coreografie di Patricia Ruanne. In scena al Teatro Costanzi dall'8 al 15 febbraio prossimo, la Bella è l'unico balletto del repertorio ottocentesco di questa prima metà d'anno, lasciando il resto del cartellone coreutico a tre coreografi molto contemporanei ed ai rispettivi tre titoli salienti. Parliamo di Jerome Robbins, Angelin Preljocaj ed Alexander Ekman tutti insieme in una serata dedicata interamente a loro. Dal 31 marzo all'8 aprile al Teatro Costanzi si porteranno in scena "The concert" di Robbins su musiche di Frederic Chopin, "Annonciation" dell'altro figliol prodigo di queste parti Angelin Preljocaj e "Cacti" di Ekman sulle musiche di Joseph Haydn, Ludwig van Beethoven e Franz Schubert. Ci preme sottolineare l'ennesima incursione sul palcoscenico della direttrice artistica della compagnia di balletto Eleonora Abbagnato, stavolta con "Annonciation" dell'amico Preljocaj sulle musiche di Stephane Roy (Crystal Music) ed il "Magnificat" di Antonio Vivaldi.
L'estate 2017 porterà in dote ancora Roland Petit e Patricia Ruanne
Il ritorno dalle vacanze per gli appassionati di balletto avrà ancora il sapore d'Oltralpe, ed ancora una volta nelle corde di Roland Petit ma stavolta in una soirée dedicata interamente al suo immane repertorio. E così Eleonora Abbagnato torna alla carica con il coreografo di Villemomble e dall'8 al 14 settembre proporrà la "Carmen" e "L'Arlesienne" sugli spartiti di Georges Bizet, quest'ultimo titolo interpretato da Rebecca Bianchi, e "Le jeune homm et la mort" di Jean Sebastian Bach inscenato in primissima persona proprio dall'etoile-direttrice Eleonora Abbagnato e da Alessandra Amato. Infine "Giselle". Proprio la Giselle di Patricia Ruanne in scena al Teatro Costanzi dal 20 al 24 settembre con le primedonne Rebecca Bianchi ed Alessandra Amato a raccontare nuovamente le vicende della protagonista più drammatica dell'Ottocento rivista dall'anglofrancese Patricia Ruanne così cara ad Eleonora Abbagnato, l'indiscussa regina dell'opera con e senza l'accento.