Linda Bimbi: “Tanti piccoli fuochi inestinguibili” la nuova raccolta di scritti inediti
Una raccolta di scritti inediti dell’attivista politica e missionaria Linda Bimbi dal titolo “Tanti piccoli fuochi inestinguibili” torna alla luce grazie al ricercatore Andrea Mulas. Il volume rappresenta un’antologia di testi dall’autrice sull'argomento dell'America latina e dei diritti dei popoli realizzati tra il 1991 e il 2007. Vale la pena interessarsi alla figura di Linda Bimbi, personaggio di spicco nel panorama politico e culturale degli ultimi decenni, non solo per il contributo che diede alla società italiana della seconda metà del novecento, ma anche per la coerenza con cui agì per tutta la vita uscendo dai parametri imposti dall’istituzione ecclesiastica alla quale aveva aderito inizialmente.
Lucchese di nascita, dopo aver preso i voti, a 27 anni partì come missionaria in Brasile nel 1952. Nel continente sudamericano si dedicò all’educazione dei giovani secondo principi di uguaglianza e libertà che divulgava e metteva in pratica nelle scuole. Dopo il golpe del 1964 fu vittima di un’azione repressiva governativa. Subì minacce da parte del regime e allo stesso tempo cominciò a subire pressioni dall’istituzione ecclesiastica perché abbandonasse l’impegno politico e si occupasse solo della questione strettamente spirituale. Fu in quel momento che il gruppo di suore strettesi intorno a Linda votarono all’unanimità nella decisione di rinunciare al velo per tornare alla vita laica e all’attivismo politico. Trentatré consorelle tornarono in Italia e si reinserirono nella società civile continuando a praticare la vita caratteristica del clero.
Ciò che cambiò il corso degli eventi fu l’incontro di Linda con Lelio Basso, esponente di spicco della resistenza anti fascista, politologo e giurista che negli anni Sessanta si stava impegnando nella realizzazione del primo tribunale di opinione, il Tribunale Russell. Chiamato originariamente Tribunale Internazionale contro i crimini di guerra vide collaborare, seduti allo stesso tavolo, nomi del calibro di Jean Paul Sartre e Bertrand Russell, impegnati nell’indagare i crimini commessi dall'esercito statunitense durante la guerra del Vietnam. Lelio Basso fu il relatore finale nella sessione che condannò simbolicamente il governo statunitense.
Linda Bimbi affiancò la figura di Basso nel Secondo Tribunale Russell il quale intendeva indagare sui crimini commessi durante le dittature del sud America. Il lavoro di Linda e Lelio Basso proseguì per tutti gli anni settanta concentrandosi nella promulgazione della Dichiarazione di Algeri, cioè la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli, firmata nel 4 luglio 1976 ad Algeri e proseguì dopo la morte di Lelio Basso nel lavoro all'interno del Tribunale permanente dei popoli, naturale prosecuzione del Tribunale Russell II. Il suo lavoro nel campo dei diritti umani si è concretizzato, tra gli altri numerosi progetti, nella realizzazione della Scuola di Giornalismo Investigativo dedicata alle questioni internazionali a cui collaborano ogni anno professionisti dell’informazione, oltre che storici giornalisti d’inchiesta, tra cui il direttore Maurizio Torrealta.
Alla presentazione del 15 ottobre che si svolgerà alle ore 17 nella sala conferenze della Fondazione Basso a Roma sarà presente anche il presidente attuale della Fondazione Lelio e Lisli Basso, Franco Ippolito, che ne ha curato la postfazione. La raccolta “Tanti piccoli fuochi inestinguibili” verrà anche presentato il 4 Novembre alle 12.30 al Salone dell’Editoria Sociale di Roma dedicato quest’anno al giornalista d’inchiesta e scrittore Alessandro Leogrande.