Libri scolastici, editori e librai chiedono al Governo più fondi per le famiglie povere
È settembre e come ogni famiglia con figli sa, arriva il momento dell'acquisto dei libri scolastici, un momento economicamente complesso per le famiglia, soprattutto quelle con più figli, che devono comprare molti libri, spesso nuovi, affrontando spese importanti. Per questo motivo l’Associazione Italiana Editori (AIE) e l’Associazione Librai Italiani – Confcommercio (ALI) hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Governo chiedendo lo stanziamento "nella Legge di Bilancio più fondi per le famiglie in povertà assoluta e prevedendo una detrazione fiscale sul modello di quella garantita per le spese mediche e sportive", riprendendo quelle che erano le ipotesi discusse e condivise col Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La proposta degli editori
Si parte dall'accesso all'istruzione come diritto costituzionale, passando per le difficoltà dovute alle famiglie in povertà: "Il punto di partenza è la consapevolezza che l’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita dell’Italia – scrivono i presidenti Ricardo Franco Levi (AIE) e Paolo Ambrosini (ALI-Confcommercio) -. Tuttavia, per molti minori questo diritto rischia di rimanere sulla carta. Sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dato 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche ci dicono che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare, in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola e garantire così il pieno accesso all’istruzione".
Fondi troppo esigui
La lettera continua considerando troppo esigui e poco pubblicizzati i fondi già stanziati per finanziare l'acquisto dei libri di testo, chiedendo di aumentarne la cifra, ottimizzandone l'erogazione: "Lo Stato, ad oggi, stanzia ogni anno 133 milioni di euro per finanziare l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie in povertà assoluta ma questi fondi, sia per una carente informazione che per le modalità di erogazione, sono poco utilizzati e giungono alle famiglie con grande ritardo. Le due associazioni chiedono di aumentare il fondo ad almeno 170 milioni, per coprire tutta la platea delle famiglie in povertà assoluta, e ottimizzare le modalità di erogazione".
La richiesta di detrazione fiscale
Un'ulteriore richiesta per facilitare il diritto all'istruzione è quella di applicare una detrazione fiscale: "Accanto a questo, AIE e ALI-Confcommercio chiedono la possibilità per le famiglie di detrarre fiscalmente la spesa per i libri scolastici, come già si fa per le spese sanitarie o l’attività sportiva dilettantistica dei figli. Tale detrazione impatterebbe in maniera positiva prima di tutto sulle famiglie in povertà relativa, ma a nostro avviso – scrivono le due associazioni – come negli altri casi citati la detrazione dovrebbe essere universale ed estendersi anche oltre la scuola d’obbligo".
Questi incentivi consentirebbero anche "di affrontare i molti altri nodi che sono aperti sul fronte dell’editoria scolastica a partire dal tema dei tetti di spesa previsti per i libri adottati nelle scuole che, nati a tutela delle famiglie ma fermi dal 2012 (nel frattempo i prezzi sono cresciuti del 20%, fonte Istat), sono diventati un limite all’attività didattica, come ci ricorda anche l’Associazione Nazionale Presidi, dato che le scuole per rispettarli sono talvolta costrette a non adottare alcuni testi, privando docenti e studenti del loro prezioso supporto".