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Libri, più di 1500 tra librai ed editori per la nuova legge sugli sconti al 5%

La proposta di legge depositata in parlamento prevede, tra l’altro, la riduzione degli sconti applicabili ai libri dal 15 al 5% e l’introduzione di detrazioni fiscali per l’acquisto di libri.
A cura di Redazione Cultura
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Lo scorso anno, l’Odei – Osservatorio degli editori indipendenti – ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge a favore della promozione della lettura, per il sostegno delle librerie di qualità, delle biblioteche e delle piccole e medie imprese editoriali nella quale, tra le altre cose, propone l’abbassamento del tasso massimo di sconto sui libri al 5%, e una più attenta regolamentazione delle campagne.

Recentemente le associazioni dei librai (Ali e Sil) hanno trovato un accordo unanime su questa stesse richieste e 1500 librai hanno firmato per chiedere una revisione della legge Levi abbassando il tetto massimo di sconto al 5%. La petizione è promossa dalle associazioni Fidare e Odei, ma è sostenuta anche da molte case editrici che non fanno parte di nessuna associazione, e prende origine dal convegno organizzato dall’Odei l’8 novembre scorso, sulla revisione della Levi. Già molte case editrici hanno firmato e a breve sarà pubblicata la prima lista di firmatari.

In particolare, la proposta di legge prevede:

  • di raccogliere l’abbassamento al 5% del tetto di sconto massimo previsto sul prezzo dei libri (invece del 15% oggi previsto dalla Levi), allineando così il nostro paese alla maggioranza dei paesi europei;
  • il divieto di cross-merchandising, per evitare sconti occulti, e il rafforzamento dei controlli che potrebbe essere affidato alla Guardia di finanza. Punti sui quali, nelle settimane scorse, si è già registrato l’accordo unanime fra i librai;
  • l’introduzione di detrazioni fiscali per l’acquisto di libri;
  • l’introduzione di un albo delle librerie di qualità, sul modello francese;
  • la dotazione di un fondo per i contributi a editori stranieri che vogliano tradurre opere italiane, (incentivo indispensabile per esportare autori italiani, alla stregua di quello che fanno moltissimo paesi esteri);
  • una “riserva” del 40% negli acquisti delle biblioteche per i titoli pubblicati da editori indipendenti e misure di sostegno ai piccoli e medi editori.

La considerazione alla base della proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dall'Odei è che l’editoria libraria non riceve un euro di finanziamento pubblico pur essendo il primo settore, nel comparto cultura, sia per fatturato che per occupati.

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