Lettura, il progetto di legge scatena la faida tra gli editori italiani
Un progetto di legge che sta dividendo il mondo editoriale italiano. Stiamo parlando della proposta di legge n. 478 "Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura" in discussione (si fa per dire, visto che l'altro ieri l'Aula era deserta) alla Camera dei Deputati e che dovrebbe vedere la luce in questi giorni. Dovrebbe. Perché da una nota congiunta di Aidei – Associazione editori indipendenti, Sil – Sindacato librai e cartolibrai, oltre a Confcommercio e Ali – Associazione librai italiani sta emergendo preoccupazione per la calendarizzazione un po' "sospetta" del progetto di legge. "Se ne sono perse le tracce" dichiarano i librai e gli editori indipendenti, che rappresentano circa il 40% del mercato libraio italiano.
Legge sulla lettura: editori contro
Ma contro la legge che riduce gli sconti sui libri appena pubblicati dal 15% al 5%, per contrastare i grandi operatori, da giorni è scesa in campo la parte più "pesante" del mondo editoriale, i grandi editori riuniti nell'Aie e rappresentati da Franco Levi, che porta lo stesso nome della legge attualmente in vigore sul libro e sulla lettura, che questo provvedimento andrebbe a modificare. "Danneggerebbe le famiglie" aveva dichiarato Levi commentando il provvedimento. Che agirebbe su diversi meccanismi del mercato editoriale, ma soprattutto sul sistema della scontistica, vera e propria dannazione dei piccoli librai e degli editori indipendenti.
Legge lettura: cosa prevede il testo
La legge, al vaglio del Parlamento, si ispira al modello francese che tiene entro il 5% gli sconti possibili ed evitare dunque che operatori più grandi possano in questo modo proporre super sconti e schiacciare i più piccoli che non possono permetterselo. Obiettivo non dichiarato della legge, dunque oltre le grandi catene "nostrane", da Mondadori alla Coop, passando per le catene Feltrinelli e Ubik, è Amazon. Gli altri provvedimenti della legge, riguardano una card cultura per i meno abbienti.
Il maggior operatore dell'e-commerce mondiale, dal canto suo, procede per la sua strada, immaginando di entrare nel mercato editoriale non on line, proponendosi ai librai come distributore principale, attraverso condizioni economiche più vantaggiose dello schema attualmente in essere e che sta tentando diverse piccole librerie. Strategia che, se da un lato pare conveniente per alcuni, per gli editori indipendenti è invece da giudicare negativamente. Contro questa possibilità si è schierato anche Sandro Ferri, delle Edizioni E/O, che ritiene sorprendente il "silenzio dei grandi gruppi editoriali che non reagiscono a questi attacchi che finiranno per travolgere anche loro".