Les Ballets Trockadero de Monte Carlo in tour tra realtà e finzione
Il Teatro Regio di Parma, regale in verità di nome e di fatto, mette in bella mostra la stravagante idea di balletto e di repertorio dei monegaschi Les Ballets de Trockadero, compagine en travesti di origini newyorkesi ormai nota in tutto il mondo. Fedeli ai titoli del repertorio più amati dal grande pubblico, Les Ballets de Trockadero portano in scena di volta in volta le più audaci rivisitazioni con personaggi femminili interpretati dai baldi giovani diretti da Tory Dobrin. Fondata nel 1974, la compagnia americana ha ormai ritoccato quasi la totalità dei balletti con la verve della parodia e dell'immancabile travestimento tipico dei Trocks, nomignolo in uso da generazioni. Soprattutto se si pensa al secondo atto de Il Lago dei cigni di Piotr Ilich Ciaikovskij, uno degli atti bianchi più famosi dell'intero repertorio. Ebbene, quell'atto di Lev Ivanov del 1895 è stato oggetto della parodia più esilarante proprio per il massimo lirismo dell'originale, così travisato e sconvolto da quello dell'ensemble di Tory Dobrin. Giocando con i corpi muscolosi e pelosi dei ballerini di ogni razza, scoviamo un lago colorato, ironico, stravagante e quanto mai maleducato nella lettura dell'aulico libretto che ha reso celebre Il Lago dei cigni.
Il Lago dei cigni, Esmeralda e Don Chisciotte: ecco i cavalli di battaglia dei Trocks
In Italia non poteva mancare il meglio del repertorio made in Trocks, con la parodia più dissacrante possibile del repertorio più significativo della storia della danza. Il Teatro Regio è solo la punta dell'iceberg italiano di queste settimane, a coronamento di una tournée che ha visto Les Ballets Trockadero de Monte Carlo calcare i palcoscenici di tutta la Penisola. E a dar man forte alla multietnica compagnia di Tory Dobrin ci saranno anche quattro signorini in tutù italianissimi: il torinese Raffaele Morra, il vicentino Alberto Pretto ed i pugliesi Giovanni Goffredo e Paolo Cervellera. Tutti impegnati a contribuire al successo planetario di questa compagnia che cura tanto l'aspetto pittoresco quanto quello tecnico, puntando a valorizzare le esperienze coreutiche dei propri ballerini ed esaltarne le rispettive individualità artistiche a tutto tondo. In Italia si sta apprezzando il secondo atto de Il Lago dei cigni, con i vari Rothbart, Siegfried ed il fidato Benno e la Regina dei cigni. Il secondo pezzo forte è senz'altro il multicolor Pas de Six di Esmeralda, tratto dalla coreografia di Marius Petipa (a sua volta ripreso da Jules Perrot) e le musiche di Cesare Pugni del lontano 1844. In questa scena del secondo atto del balletto, il cuore infranto Esmeralda rimpiange l’amato ufficiale, assente, mentre viene consolata dal suo amico Pierre Grengoire e dalle sue amiche zingare. Infine il Don Chisciotte, altro capolavoro di Marius Petipa del 1869 sullo spartito di Ludwig Minkus. Qui l’azione si svolge all’esterno della locanda di Lorenza (madre, in realtà padre) della protagonista Kitri follemente innamorata di Basilio, un barbiere squattrinato con l’occhio languido e un debole per i drink forti. In scena anche il Marchese Cristobal Iglesias Habsburgo de Azuza y Cycamonga, un ricco nobiluomo, alla ricerca disperata di una giovane e bella moglie. Infine un andirivieni sempre più pittoresco di fate, zingare, cameriere e Amore che sistema tutte le cose. Assenti Don Chisciotte e Sancho Panza che per questioni economiche sono stati eliminati dalla scena ma che non hanno tolto nulla all'immane serie di sold out italiani dei Trocks.