Leggi razziali, a Trieste la mostra degli studenti del Petrarca censurata dal sindaco
Una mostra sulle leggi razziali a 80 anni esatti dal loro promulgazione in epoca fascista. L'idea della mostra "Razzismo in cattedra", volta a commemorare uno dei periodi più bui della nostra storia, è degli studenti del Liceo Petrarca di Trieste in collaborazione con lo stesso Comune del capoluogo giuliano, il Museo della Comunità Ebraica e l'Archivio di Stato. L'iniziativa è sembrata a tutti lodevole, fino a quando non è comparsa la locandina della discordia, una locandina che è un pugno allo stomaco e che rappresenta la prima pagina del giornale quotidiano Piccolo del 3 Settembre 1938.
La pagina del giornale selezionata dagli studenti titola "Completa eliminazione dalla scuola fascista degli insegnanti e degli alunni ebrei" indica quando la legge diventa effettiva, il momento in cui tutti gli studenti e gli insegnanti ebrei sono stati cacciati dalla scuola. Il manifesto ci riporta a ricordare i nefasti avvenimenti avvenuti qualche mese prima. Il 14 luglio 1938 è il giorno in cui è stato firmato da illustri scienziati dell'epoca il vergognoso Manifesto della Razza. Al titolo granitico sul manifesto è stato accostato in un collage il viso pulito di tre giovani ragazze, che sorridono candidamente.
Il primo a manifestare un disaccordo è stato l'Assessore triestino Giorgio Rossi il quale ha chiesto delle modifiche alla locandina. L'assessore è stato sostenuto dal vicesindaco e dal sindaco Roberto Di Piazza di coalizione del centrodestra che ha giudicato la locandina troppo "forte". Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri comunali pentastellati i quali hanno commentato come "sconcertante" il tentativo di censura da parte dell'assessore. La polemica si sta svolgendo a ridosso delle celebrazioni di oggi, 18 settembre, che proprio nella città triestine ricordano l'annuncio di Mussolini relativamente al contenuto delle leggi razziali che saranno poi promulgate a novembre del 1938.
Intanto la direttrice dell'istituto Cesira Militello ha sospeso i lavori e la mostra non è stata inaugurata. Ora il liceo è di nuovo alla ricerca di una sede dove il proprio evento non verrà censurato, ma il dibattito è appena aperto.