Leggere rende felici: a rivelarlo una ricerca
Per il suo decimo anniversario la GeMS, il Gruppo editoriale Mauri Spagnol, ha commissionato uno studio dedicato al rapporto tra lettura di libri e il benessere degli individui con l’obiettivo di capire “se i libri migliorano la vita dei lettori in quanto persone”. I risultati di questa ricerca, realizzata da Cesmer (Centro di Studi su Mercati e Relazioni Industriali dell’Università di Roma Tre), sono stati resi pubblici in occasione del Bookcity Milano 2015.
Nello specifico l’obiettivo da cui parte lo studio è “Capire quanto e come la lettura di libri per piacere impatta sulla felicità e sul benessere generale dell’individuo” mettendola a confronto con altre attività del tempo libero culturali quali mostre, teatro, ecc. e di svago, sport, navigazione in rete, televisione. La ricerca ha interessato un campione di 1.100 individui, lettori e non lettori, dai 14 anni in su ed è stata realizzata in un periodo compreso tra maggio e giugno 2015.
Partiamo da come viene impiegato il tempo libero da lettori e non lettori. Oltre il 25% dei non lettori dichiara di guardare la tv contro il 17,8% dei lettori, mentre sempre tra i lettori l’11,4% dichiara di farlo per piacere e il 10,5% per informarsi. Navigare in internet nel tempo libero è la scelta del 12% dei lettori e del 10% dei non lettori.
Ma in quali giorni della settimana e in quali fasce orarie si legge? Il momento migliore per leggere è dal lunedì al venerdì dalle 19 alla 1 (70%); ma anche il week end nella stessa fascia oraria sembra essere un momento da dedicare ai libri (53,25%). Un’altra fascia oraria molto gettonata è quella che va dalle 13 alle 19 sia dal lunedì al venerdì (44,13%), sia solo nel week end (43,88%).
Ma dove si legge? A casa, in autobus? Secondo la ricerca “a letto prima di addormentarsi” per il 73% dei lettori mentre solo il 30% dichiara di farlo durante gli spostamenti su mezzi pubblici o privati. Inoltre tra i lettori oltre il 68% dichiara di avere questa abitudine perché incoraggiati dai genitori quando erano bambini, una percentuale molto simile a quelli che dicono sia anche merito degli insegnanti che promuovevano la lettura a scuola.
In definitiva, l’indice di “felicità” complessivo tra lettori e non lettori è superiore nei primi e anche prendendo in esame indici come benessere, positività, rabbia e negatività, risulta che i lettori sono più inclini ai primi due di quanto non siano i non lettori, più predisposti ad atteggiamenti negativi. Inoltre i lettori danno complessivamente più valore al tempo libero e la lettura è l’attività preferita rispetto a sport, internet e videogame. L’88% dei lettori ritiene anche che la lettura contribuisca a rendere la propria vita felice, insomma leggere fa davvero bene alla salute.