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Le sigle di Dragon Ball sono iconiche: da “Combatti per trovare il drago” a “Chi sei, Goku non lo sai”

Con la scomparsa di Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball, andiamo a rivedere come le sigle dell’anime, intepretate da Giorgio Vanni, sono cambiate negli anni, rendendolo uno dei prodotti d’animazione più visti in Italia.
A cura di Vincenzo Nasto
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Akira Toriyama, creatore Dragon Ball
Akira Toriyama, creatore Dragon Ball

Akira Toriyama, classe 1955, è morto l'1 marzo all’età di 68 anni. Si tratta di uno dei fumettisti giapponesi più conosciuti nel circuito internazionale: il suo successo è sicuramente legato alla saga di Dragon Ball, l'anime tratto dal manga che è stato mostrato in onda in Giappone sull'emittente Fuji TV dal 26 febbraio 1986 al 19 aprile 1989 per un totale di 153 episodi. La fama di Dragon Ball ha sconfinato in Occidente, trovando terreno fertile soprattutto in Italia: inizialmente trasmessa in una tv privata, Junior Tv, nel 1989, vedrà però i riflettori accendersi nel 1996, con un adattamento da parte di Mediaset nel doppiaggio, ma anche nella nomenclatura delle tecniche e dei personaggi. Ma a rendere iconico il passaggio mainstream di Dragon Ball che diventerà uno dei prodotti di animazioni più influenti negli anni '90, saranno le sigle in italiano, dapprima composte da Alessandra Valeri Manera, Max Longhi e Giorgio Vanni. Quest'ultimo presterà la voce alla sigla, divenendo uno dei interpreti più riconosciuti nel mondo dell'animazione.

La prima sigla in Italiano di Dragon Ball del 1998

Ma come sono cambiate le sigle in italiano di Dragon Ball? La prima nel 1998, interpretata proprio da Giorgio Vanni, si lega alle prime puntate di Dragon Ball: i riferimenti storici sono alle prime avventure di Goku, ancora incosciente della sua natura Sayan. A rappresentare la prima era di Goku, oltre alla sua natura da pargolo, la coda che gli permetterà di trasformarsi alla visione della luna piena, ma sopratutto un abito tenue azzurro. Nella prima sigla di Dragon Ball i riferimenti principali della storia sono legati alle sfere del drago, con la ricerca iniziata dal piccolo Goku dopo la scomparsa di suo nonno Gohan che gli lascia in eredità una delle sette sfere. Tra i passaggi più cantati all'interno della canzone c'è: "Combatti per trovare il Drago, Dragon Ball, il drago delle Sette Sfere, Dragon Ball, però nessuno sa dove sta". Solo qualche anno più tardi, con l'arrivo di Dragon Ball Z, arriverà What's my Destiny Dragon Ball.

L'arrivo di What my Destiny Dragon Ball e la fama di Giorgio Vanni

Si tratta della sigla più riconosciuta dell'anime, sottolineato anche dai sette milioni di stream raccolti dalla canzone su Spotify, sul profilo dell'interprete Giorgio Vanni. La canzone contiene riferimenti più ampi anche alla narrativa istituita dal manga di Akira Toriyama: uscirà nel 2000 e segnerà anche un rapporto diverso dell'anime con il pubblico italiano. Da "Chi sei, Goku non lo sai" a "What's my destiny Dragon Ball, io so che tu lo sai Dragon Ball, perché non c'è un drago che sia grande come te", la sigla di Vanni diventa un cult dei prodotti seriali d'animazione, rendendo storico l'accostamento tra il manga di Akira Toriyama e Italia 1, il canale Mediaset dove venivano trasmesse le puntate. Arriverà anche la sigla di Dragon Ball Gt, trasmessa in Italia per la prima volta il 24 dicembre 2003 su Italia 1.

Dragon Ball Gt e i remix delle sigle

Con la fine della saga di Dragon Ball Z, la storia riparte cinque anni più tardi, quando dopo un desiderio sbagliato da parte di Pilaf, uno dei primi antagonisti di Goku, il protagonista dell'anime è costretto a tornare nella sua forma 12enne, la stessa con cui sono iniziate le sue avventure in Dragon Ball. Partirà alla volta di un viaggio nell'universo alla ricerca delle sfere, questa volta accompagnato da Trunks, figlio di Vegeta, e Pan, nipote di Goku e figlia di Gohan e Videl. Si tratta di un'avventura che avrà pochi riferimenti all'anime di Toriyama, un sequel che però non limiterà Vanni a comporre una sigla, che in questo momento, è la più ascoltata su Spotify tra quelle composte per Dragon Ball. In uno dei passaggi iniziali della sigla, Vanni canta: "Io lo so, che si può, diventare speciali perciò ci proverò, quanti eroi, coraggiosi e leali, combattono per noi" o "Per Goku in ogni incontro, si nasconde uno scontro, lo sa, e non ci sono tregue, è la storia che prosegueee". Negli anni verranno prodotti remix delle tre sigle.

Le sigle di Dragon Ball in vinile

Nel frattempo, ad agosto dello scorso anno, in una collaborazione tra Pan Distribuzione, RTI S.p.A. e Artist First, sono state pubblicate le sigle più belle dei cartoni animati in 45 giri da collezione. L'iniziativa arriva dopo il successo delle sigle originali dell'anime One Piece, cantante da Cristina D'Avena e Giorgio Vanni, ma soprattutto diventa la prima occasione in vinile di ascoltare le due sigle più importanti nell'epopea di Dragon Ball: da una parte la prima sigla originale del 1998, mentre sul lato B viene incisa What’s my destiny Dragon Ball. L'universo di Dragon Ball non avrebbe avuto lo stesso successo in Italia senza la rappresentazione musicale a corredo dell'animazione, una proposta musicale che è riuscita ad uscire dal confine dell'anime, diventando un patrimonio non solo i più piccoli, rendendo Vanni una delle voci più ricordate del Paese.

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