Le opere più belle di Claude Monet in mostra al Vittoriano di Roma
Inizia oggi, al Vittoriano di Roma, una delle mostre più attese dell'anno. Oltre sessanta tra i dipinti più celebri, oltre ad alcune inaspettate e meno note opere d'arte, per una retrospettiva interamente dedicata a Claude Monet. La mostra "Monet. Capolavori dal Musée Marmottan" già nei mesi scorsi aveva fatto registrare il tutto esaurito per i biglietti.
C'è il Claude Monet noto a tutti, ma anche quello segreto e inaspettato nella rassegna prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l'istituzione museale parigina, custode del nucleo più importante e numeroso di opere del padre dell'Impressionismo, ricevute in donazione da collezionisti dell'epoca, nonché dal figlio Michel.
Da oggi 19 ottobre e fino al 28 gennaio 2018 l'Ala Brasini del Vittoriano ospiterà l'intero percorso artistico di Claude Monet, provenienti dal famoso Musée Marmottan di Parigi, che vanta la più grande collezione di tele impressioniste d'Europa. L'esposizione, curata da Marianne Mathieu, porterà in Italia tutti i dipinti più famosi del maestro, dai primi paesaggi fino alle famosissime serie delle Ninfee.
Nel 2016 il Musée Marmottan ha festeggiato i 60 anni di attività: importante istituzione fin dagli anni Trenta, fu negli anni Sessanta che il museo si costituì quale punto di riferimento nel panorama modiale per quanto riguarda le collezioni impressioniste: alla morte del secondogenito di Monet, Michel, tutte le opere conservate fino a quel momento nella casa di Giverny furono donate al museo, che negli anni Novanta prese appunto il suo nome. A seguito di altre importanti donazioni le collezioni si arricchiscono di capolavori di Eugène Boudin, Paul Gauguin, Pierre-Auguste Renoir e Edgar Degas, rendendo il Marmottan noto in tutto il mondo.
Fra gli altri, la collezione del Marmottan vanta due fra le opere più famose di Monet: “Impressione. Levar del sole” del 1872, ritenuta l'opera anticipatrice del nascente movimento impressionista, e “Il Ponte giapponese” del 1910, oltre che numerose tele appartenenti alla serie delle Ninfee.