Le condizioni di salute di Vittorio Sgarbi: il critico d’arte parla del cancro e del rapporto con il suo corpo
Aggiornamento 9 dicembre ore 16.30 – Riceviamo e pubblichiamo dall'ufficio stampa di Vittorio Sgarbi:
La “notizia” secondo cui “…il critico d’arte affronta una recidiva del tumore alla prostata” è destituita di ogni fondamento.
Vittorio Sgarbi ha affrontato questa grave patologia tra il 2020 e il 2021 e, grazie alle specifiche terapie mediche, ha superato la malattia.
Nell’intervista rilasciata alla giornalista del «Corriere della Sera» Maria Luisa Agnese, cui si fa riferimento nel vostro articolo, Sgarbi fa riferimento alle forti polemiche e ai pressanti attacchi subiti nel corso di questi mesi a seguito delle dimissioni da Sottosegretario e alle contestazioni relative al alcune opere d’arte.
Il rispetto che si ha per la magistratura impone di sottrarsi (come accade ancora in queste settimane su una trasmissione del servizio pubblico e su un giornale, «Il Fatto Quotidiano», che da oltre un anno conduce una inaudita campagna di delegittimazione e diffamazione) ai processi mediatici e di difendersi solo davanti le opportune sedi.
E’ chiaro che il continuo travisamento dei fatti, la loro manipolazione, nonché le ricostruzioni infondate che si cercano di avallare, abbiano ingenerato delusioni, umiliazioni e amarezze non senza conseguenze: questo, e solo questo, è il senso del malessere di Vittorio Sgarbi descritto nell’intervista del Corriere.
Tanto si doveva per rispetto della verità, e a dispetto di fantomatiche “fonti vicine al critico d’arte” che, evidentemente, tali non sono.
Negli ultimi tempi, Vittorio Sgarbi è apparso con il volto smagrito e una voce provata, segnali visibili di un periodo complesso per la sua salute. Sgarbi ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera il nuovo rapporto che ha instaurato con il proprio corpo, parlando di un dialogo inedito e quasi imposto dalla malattia. "Prima il mio corpo non lo vedevo neanche", ha dichiarato nel corso dell'intervista firmata da Maria Luisa Agnese, spiegando come ora debba prestare attenzione a dettagli che prima ignorava, come il sonno o le funzioni vitali. Tuttavia, questa novità non sembra entusiasmarlo: "Era meglio prima, preferivo essergli indifferente". Fonti vicine al critico d'arte rivelano a Fanpage.it che Vittorio Sgarbi sta affrontando una recidiva del tumore alla prostata, una malattia che aveva già combattuto tra il 2020 e il 2021.
Il ruolo della sorella e della compagna e la trasformazione del suo corpo
Vittorio Sgarbi ha poi sottolineato il ruolo cruciale della sorella, l'editrice Elisabetta Sgarbi e della compagna Sabrina Colle, che lo assistono nel gestire i ritmi della sua giornata.
Pare che io sia dimagrito e che quindi debba mangiare di più, e lei e la mia compagna Sabrina vengono a seguire i ritmi della mia giornata quotidiana. […] Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno, ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai. Interessante questo dialogo? Non troppo, era meglio prima. Preferivo essergli indifferente. In ogni caso mi tiene occupato sul piano dell'agibilità, della manutenzione.
La vita pubblica continua nonostante la malattia
Nonostante tutto, il critico d'arte non intende rinunciare ai suoi impegni, continuando a promuovere il suo ultimo libro, Natività. Una determinazione e un rigore che riflette la solita indole combattiva di Vittorio Sgarbi, che anche durante i momenti più difficili non si è mai sottratto alla vita pubblica e alle apparizioni televisive. Sgarbi, che aveva già sconfitto il tumore in passato, aveva esortato tutti a "resistere" in una intervista del 2021. Gli aggiornamenti sulle sue condizioni pongono l'accento su questa nuova fase della vita, vissuto senza abbandonare il suo ruolo di protagonista del panorama culturale e politico
Perché Vittorio Sgarbi ha smesso di ripetere "capra, capra, capra"
Nel corso dell'intervista al Corriere della Sera, il critico d'arte ha ammesso anche un cambiamento nell'approccio pubblico: per esempio, il famoso "capra, capra, capra" non è più parte del suo vocabolario quotidiano, proprio perché non è più tempo di essere spensierati: "Non lo dico più, perché faceva parte del divertimento, del gioco che in questo momento non c'è. Ma comunque qualche volta lo penso".