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Le 5 frasi di Oliviero Toscani che non avremmo mai voluto ascoltare

Dalla frase choc su Tiziana Cantone al sisma dell’Aquila: una top five con alcune delle battute del grande fotografo di cui avremmo volentieri fatto a meno.
A cura di Redazione
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Oliviero Toscani
Oliviero Toscani

Un grande fotografo, o almeno così si dice di Oliviero Toscani. Come spesso si dice che sia un uomo dal pensiero brillante, lucido, un intellettuale anti-intellettuale. In realtà, quasi sempre le sue sono banalità mascherate da anticonformismo, cioè il peggiore dei conformismi. Molto meglio, in ogni caso, quando ci sorprende con le sue campagne pubblicitarie (famosissime quelle Benetton), le sue foto, i suoi progetti. Perché quando parla, spesso, pur di turbare con qualche frase a effetto, gli vien fuori un cinismo che, francamente, ha stancato. Ecco per voi, dunque, una top five delle peggiori frasi del fotografo milanese.

I libri possono servire per sedercisi sopra. Sarà che non leggo un libro, che non vado al cinema, non ho la televisione. La mia ignoranza è la mia cultura.

Una delle tante bordate anti-intellettualistiche, patinate di libertà di pensiero di cui si ammanta spesso il proseggiar del nostro. Ma siamo sicuri che in un paese dove nessuno legge e dove l'analfabetismo di ritorno è a livelli incredibilmente vicini a quelli di secoli fa, uscite del genere siano così intelligenti?

I veneti? Un popolo di alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri… Poveretti: non è colpa loro, se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino.

Questa non ha bisogno di nessun commento. Ci hanno pensato le genti del Veneto a chiedere 5 milioni di euro con una class action contro il cultore del melting pot fotografico che, evidentemente, non crede poi così tanto all'idea di melting pot. O almeno, non con i veneti.

Un altro colpo del suo genio si dimostrò poi il commento all'epoca che se ne andava in giro per L'Aquila a scattar fotografie dopo il sisma del 2009, suggerendo agli aquilani di ricostruire altrove:

L’Aquila, che neanche la natura sembra amare, va lasciata crollare: deve diventare come Pompei.

Ma ancor di più è riuscito a offendere, sempre immaginando di poterselo permette e di usare la provocazione come arma letale del suo marketing con quella sulle modelle delle pubblicità, comprese le sue:

Mi fanno schifo, tutte troie.

Il che ci porta dritti dritti alla numero uno della top five (al momento) di frasi che non avremmo mai voluto ascoltare da Oliviero Toscani, pronunciata ieri a "La zanzara" su Radio 24, sulla povera Tiziana Cantone:

La Cantone? Un po’ fessacchiotta. È stata colpa sua.

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