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“Lascia un libro, prendi un libro”: dalla Sicilia la prima biblioteca diffusa gratuita

È nato in rete col passaparola e si diffuso già in 13 regioni italiani: è “Lascia un libro, prendi il libro”. Dalla Sicilia arriva il progetto autofinanziato per salvare i libri dalle biblioteche e recuperando quei volumi destinati al macero. “Lo scopo” dichiara il responsabile Giuseppe Rapisarda “è creare una biblioteca diffusa in tutto il Paese”.
A cura di Redazione Cultura
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Un progetto gratuito e su base volontaria, che sta raccogliendo adesioni con il passaparola della rete. È "Lascia un libro, prendi un libro", campagna che finora, senza fondi pubblici né capitali di alcun genere, è riuscita a coprire già 13 regioni italiani. Partendo dalla Sicilia. L'obiettivo di Giuseppe Rapisarda, laureato in chimica, con una grande passione per i viaggi e per la salvaguardia dell'ambiente, è quello di avere dei punti di condivisione in ogni regione d'Italia. "Oltre a coordinare il progetto" dice Rapisarda "Forniamo assistenza e indicazioni per allestire un nuovo punto di recupero e condivisione, indirizziamo i lettori nel punto libri più vicino. La pagina Facebook del progetto è la ‘casa' il punto d'incontro virtuale per quanti volessero a qualsiasi titolo recuperare e condividere i libri."

Lascia un libro, prendi un libro: riciclare fa bene all'ambiente

"Lascia un libro, prendi un libro" ha lo scopo di rendere capillarmente disponibili sul territorio ed in forma gratuita, quanti più libri possibili. Ciò viene realizzato in diversi modi, liberando e rendendo disponibili, libri che da anni sostano impolverati nelle librerie e recuperando quei libri destinati al macero.

I numeri del progetto

Ad oggi, questo progetto, totalmente gratuito in ogni sua parte, ha messo in circolo circa 5000 libri, distribuiti in 130 punti di recupero e condivisione gratuita, di 55 città, appartenenti a 28 province, di 13 regioni. Il progetto piace e fa registrare continuamente nuove adesioni. Una peculiarità di questo progetto è che i punti libro si trovano all'interno di edifici, di negozi o di associazioni, i libri sono sempre protetti. "L'idea è realizzare una "Biblioteca Diffusa" sul territorio per rendere capillarmente disponibili i libri nei luoghi della quotidianità delle persone" conclude Rapisarda. "In una società che registra la continua chiusura delle librerie, è bello vedere che ci sono dei volontari che si organizzano per divulgare il mezzo del sapere. In questo progetto totalmente gratuito in ogni sua parte è molto importante il passaparola di quanti aspirano ad una società migliore."

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