L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026: “Mira al recupero dell’identità”
È L'Aquila la Capitale italiana della Cultura 2026, come proclamato questa mattina dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della cerimonia che si è tenuta a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, e a cui ha partecipato anche la giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente, e dei rappresentanti di tutte e 10 le città finaliste, ovvero Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L'Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).
La motivazione per cui è stata scelto il capoluogo abruzzese è questo: "Il dossier propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Mira al recupero dell'identità, puntando sulla Cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi, la strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l'intero anno e copre tutto il panorama dell'espressione artistica e culturale: cinema, teatro, musica e arti visive".
A questo si aggiunge l'apprezzamento per "l'attenzione ai giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente. Pertanto la Giuria all'unanimità raccomanda come Capitale italiana della Cultura 2026 la città dell'Aquila" come etto proprio da Sangiuliano durante la cerimonia. La città vincitrice è assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.
Dopo l'assegnazione del titolo, il sindaco de L'Aquila Pierluigi Biondi ha detto: "L'Aquila si avvia a celebrare i 15 anni del terremoto. Un evento che ci ha colpito non solo come istituzioni, ma come cittadini. Essere capitale italiana della cultura non è un risarcimento ma rappresenta un elemento attorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità (…). La cultura è un elemento fondante, è recupero dell'identità e proiezione nel futuro. Le altre città finaliste saranno parte di questo percorso. Vi garantiamo che saremo all'altezza del compito che ci assegnate… viva l'Italia"
Il titolo di Capitale della Cultura nasce nel 2014 quando fu designata Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e al contempo Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena ottennero congiuntamente il titolo per l'anno 2015. Nel 2015 fu indetta una selezione per individuare una città meritevole, la prima fu Mantova nel 2016, a cui seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, mentre nel 2021 il titolo fu prorogato a causa dell'emergenza pandemica, nel 2022 fu Procida, nel 2023 Bergamo e Bresciamentre quest'anno la capitale della Cultura è Pesaro, mentre nel 2025 sarà Agrigento.